In 900mila possono avere il bonus di 200 euro

Secondo le prime stime del centro studi Ires Cgil, ecco la platea dei beneficiari marchigiani. Di questi, 520mila sono lavoratori dipendenti

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di Sara Ferreri

Quasi 900mila marchigiani beneficeranno del bonus Draghi deciso nelle ultime ore per i lavoratori con redditi inferiori ai 35mila euro lordi annui. Secondo una prima stima dei dati effettuata dal centro studi Ires Cgil a beneficiare dei 200 euro una tantum che il governo Draghi, con l’ultimo decreto, cosiddetto ‘Aiuti’, ha deciso di stanziare, sarebbero la maggior parte dei marchigiani che lavorano o sono pensionati. Su un milione e 125mila contribuenti marchigiani infatti secondo i primi dati che emergono dal sindacato, il bonus andrà a quasi 900mila (899mila per l’esattezza, ma si tratta di una prima stima basata sulle dichiarazioni dei redditi) di cui 520mila lavoratori dipendenti marchigiani (su una platea di 727mila). I pensionati che hanno un introito inferiore ai 35mila euro annui lordi e che quindi beneficeranno del bonus di 200 euro sono 370mila, mentre gli autonomi sono una platea di 4.200. Una spesa pubblica per le Marche di 180 milioni di euro che saranno ricavati dall’aumento dal 10 al 25 per cento della tassazione sugli extraprofitti delle imprese energetiche. Restano fuori dal bonus di 200 euro che dovrebbero essere erogati entro l’estate, insomma gli imprenditori e i marchigiani più abbienti. "Ricordiamo che si tratta di un bonus una tantum – rimarca Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil – e che non può essere considerato risolutivo in questo momento storico caratterizzato da una forte pressione sui contribuenti e da una forte inflazione. Una misura una tantum finanziata con una maggiore tassazione alle aziende energetiche e che accogliamo con favore ma che deve essere accompagnata da ulteriori azioni. Noi chiedevamo uno scostamento di bilancio più importante per un intervento più strutturale. Chiedevamo l’intervento sulla rivalutazione delle pensioni ferme da anni e di lavorare sulle aliquote fiscali che sono state modificate con l’ultima legge di bilancio che ha premiato chi ha redditi più alti. Una scelta che ha determinato elementi di preoccupazione che si sono aggiunti a quelli già presenti dall’anno scorso con l’aumento del costo delle materie prime. Dopo la pandemia l’eccesso di domanda ha fatto alzare i prezzi e ora c’è il rischio di una stagflazione e di una grave crisi economica. Vanno aumentati salari e pensioni per evitare questo. La scelta di abbassare le accise sui carburanti – aggiunge il segretario generale - sicuramente evita difficoltà a famiglie e imprese ma è una misura iniqua perché avvantaggia anche i milionari che girano in Ferrari per fare un esempio. Avevamo chiesto anche di aumentare l’Isee delle famiglie che hanno diritto al superbonus".

Nel caso dei pensionati il bonus dovrebbe essere erogato dall’Inps, mentre i dipendenti dovrebbero riceverlo direttamente in busta paga sempre entro l’estate.