"In classe portate un maglione in più" Ecco le regole contro il caro bollette

Istituti superiori, il presidente Paolini dopo il raduno delle Province: "Luci e termosifoni spenti alle 17. Stop riunioni serali. Temperature più basse nelle palestre, stufette vietate e settimana corta"

Migration

di Elisabetta Rossi

Luci e termosifoni spenti alle 17 e dunque niente più riunioni serali. Meno un grado o due nelle palestre: il movimento compenserà l’abbassamento del termostato. Vietato accendere stufette elettriche in classe e anche negli uffici. A costo di congelarsi i piedi: "Basterà indossare un paio di calzettoni e mettersi un maglione in più". E, infine, ma il tema è già sul tavolo, settimana corta: sabato tutti a casa. Tempo di austerity nelle scuole della provincia. A dettare il diktat anti sprechi è il presidente Giuseppe Paolini, ieri sulla strada di ritorno dall’incontro a Roma con il direttivo nazionale dell’Upi, Unione province italiane. Un incontro di lacrime e sangue, in cui "tutti noi presidenti ci siamo trovati alle prese con la stessa emergenza e lo stesso rischio di andare in default – spiega Paolini –. Gli aumenti ci stanno mettendo in ginocchio. Abbiamo chiesto finanziamenti straordinari allo Stato. Le scuole, a livello di didattica e frequenza, sono istituzioni della Stato. Noi province in questo momento stiamo facendo da bancomat e quindi quei soldi in più che non abbiamo devono essere coperti dalle casse statali. Si parla di circa 240milioni di euro in totale". Nel nostro territorio, invece, rispetto allo scorso anno "abbiamo avuto un incremento del 120 per cento in più – calcola il numero uno di via Gramsci – da un milione e mezzo siamo passati sui 3 milioni. La nostra coperta è corta. Nel 2023 lo Stato ci deve garantire il suo aiuto".

Intanto, la prossima settimana, Paolini avrà un faccia a faccia con i presidi dei vari istituti. "Ogni preside ha le proprie esigenze, la provincia invece ne ha una sola: vietato sprecare – il mantra del presidente - il tempo delle vacche grasse è finito, dobbiamo andare al massimo risparmio. E nessuno può permettersi di sprecare energia. Per questo chiedo di rispettare alcuni punti fermi: ai presidi chiedo di non fare più riunioni serali, quindi luci e riscaldamenti spenti alle 17. Dobbiamo abituare ragazzi, insegnanti e amministrativi che si può stare anche con una maglia in più in classe e negli uffici. E anche con dei calzettoni più pesanti. Il che vuol dire che non si devono più usare le stufette elettriche. Poi si abbasserà anche di un grado o forse due il riscaldamento nelle palestre. I ragazzi si muovono durante l’attività fisica, non sentiranno freddo".

E sulla settimana corta: "Sono d’accordissimo. A Isola del Piano, la scuola media è chiusa di sabato da tempo e funziona bene. Non posso entrare nell’autonomia scolastica, ogni scuola ha le proprie esigenze, un alberghiero è diverso da un classico, ma un punto comune dobbiamo trovarlo". A controllare sul rispetto del decalogo del risparmio, saranno gli stessi presidi. Insomma, il controllato che controlla se stesso. Anche se l’occhio sul rubinetto centrale, è quello di Paolini: "Io vedo il flusso dei consumi, ci accorgeremo dove ci saranno sprechi".

L’altro invece è rivolto al futuro: "L’obiettivo è rivedere tutta l’edilizia scolastica, fatta negli anni ’70, che ormai è obsoleta. Dobbiamo costruire edifici autosufficienti dal punto di vista energetico come il Morselli". Poi uno sguardo di nuovo ai conti: "Le casse della provincia hanno anche 2 milioni di euro in meno di tassa di iscrizione delle auto: se comprano meno macchine e si fanno noleggi che vengono pagati ai comuni in cui ha sede l’agenzia di leasing. Insomma, la situazione è davvero difficile". E la prossima settimana, Paolini tratterà di risparmio anche con Adriabus.