In scena tutte le espressioni della libertà

In anteprima, questa sera (ore 21), alla Chiesa dell’Annunziata, ’ Per la vita’, scritto e diretto da Francesca Garolla

In scena tutte le espressioni della libertà

In scena tutte le espressioni della libertà

La libertà in tutti i suoi aspetti. Uno spettacolo, quello che andrà in scena in anteprima questa sera (ore 21), alla Chiesa dell’Annunziata, scritto e diretto da Francesca Garolla, vincitrice Premio Valeria Moriconi. Futuro della Scena 2022, e interpretato da Viola Graziosi, Per la vita è un lavoro che nasce all’interno di una trilogia che indaga appunto il tema della libertà e arriva in scena in forma di "cantiere aperto" al termine di una residenza di allestimento alla Chiesa dell’Annunziata e in forma di "primo studio" al Teatro Pergolesi di Jesi domani.

Si tratta di due appuntamenti proposti nel cartellone di TeatrOltre, il festival regionale ideato e realizzato all’insegna della multidisciplinarietà dall’Amat con, tra gli altri, i Comuni di Pesaro e Jesi e la Fondazione Pergolesi Spontini, un palcoscenico ampio per le più importanti esperienze dei linguaggi contemporanei. A presentarlo è la stessa regista. "Per la vita, testo di cui presento oggi una prima tappa di lavoro e di studio, nasce all’interno di una trilogia sulla quale sto lavorando da diversi anni. Una trilogia – racconta ancora Francesca Garolla - che indaga il tema della libertà in tre declinazioni: una libertà "assoluta" che non si interroga da un punto di vista etico o morale sulle conseguenze delle proprie azioni (Tu es libre), una libertà che invece tocca il tema della responsabilità, individuale, collettiva e storica, nella sua eredità generazionale (Se ci fosse luce) e, in Per la vita, una libertà "rifiutata", evitata, negata a se stessi consapevolmente. Per la vita riflette su come si possa accettare, se non desiderare, una condizione di prigionia, reale o mentale che sia. In scena una donna, sola, sembra obbedire alla volontà di qualcun altro, ad una madre-maman che "a fin di bene" l’ha relegata nella sua stanza, rendendola terrorizzata e disgustata dalla vita che accade fuori dalle sue finestre, costretta, imprigionata in affermazioni, regole e limiti. Ma è quando la madre scompare – è poi mai davvero esistita? – che comprendiamo come la protagonista stessa non voglia davvero liberarsi. È nella sua prigione – che ha voluto, immaginato, abitato – che trova la sua libertà". Il testo e la cura della "mise en espace" sono di Francesca Garolla, mentre l’aiuto regia è di Alan Alpenfelt. Uno spettacolo dove trova posto anche la ricerca sonora di Emanuele Pontecorvo. Ma nulla è lasciato al caso.

L’abito di scena è una creazione di Tina Sondergaard, produzione 369Gradi, in collaborazione con Amat & Teatri di Pesaro. Il testo dello spettacolo è stato realizzato con il sostegno di La Chartreuse - Centre National des écritures du spectacle, Istituto Italiano di Cultura di Parigi. Biglietteria presso Teatro Sperimentale Pesaro 0721 387548 e Chiesa dell’Annunziata un’ora prima dell’inizio.

Claudio Salvi