Incantesimo al tango. Nel segno di Astor

Centenario della nascita di Piazzolla. Al Sanzio di Urbino questa sera un viaggio tra suggestioni e sonorità. Coreografie di Valerio Longo

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Danza e musica, un connubio che trova la sua sublimazione nel tango. Andrà in scena ad Urbino questa sera (ore 21), al Teatro Sanzio di Urbino, un viaggio tra le suggestioni e le sonorità del tango in occasione del centenario della nascita di Astor Piazzolla. Proprio all’autore e interprete musicale tra i più importanti il Balletto di Roma propone Astor. Un secolo di tango, con le coreografie di Valerio Longo in scena nella stagione promossa da Comune di Urbino in collaborazione con Amat.

Sul palco i danzatori del Balletto di Roma: Paolo Barbonaglia, Cecilia Borghese, Roberta De Simone, Alessio Di Traglia, Serena Marchese, Francesco Moro, Lorenzo Petri, Giulia Strambini. Il concept dello spettacolo è di Luciano Carratoni, la regia di Carlos Branca, i costumi di Silvia Califano. La produzione è del Balletto di Roma, direzione artistica Francesca Magnini. Il mare è il fil rouge che unisce o separa nuovi mondi e speranze: uno spazio immenso da attraversare dove si rischia di perdersi; vortice di riflussi e moto ondulatorio che scandisce il ritmo di partenze e ritorni. Astor è un "concerto di danza" in cui le musiche di Piazzolla, arrangiate da Luca Salvadori ed eseguite dal vivo dal bandoneón di Mario Stefano Pietrodarchi, esecutore brillante di fama internazionale, emergono come le vere protagoniste in una nuova armonia artistica danzata. In scena, ispirato dalla carismatica presenza del maestro Pietrodarchi e dalle preziose immagini di Carlo Cerri, Valerio Longo porta otto danzatori del Balletto di Roma a compiere un viaggio trasformativo in cui respiri, abbracci e fusioni sono al centro di azioni coreografiche intense, astratte e fuse in quel moto ondulatorio magico del bandoneón. La parola-chiave è "coraggio": quello declamato dai testi immortali di Jorge Luis Borges nei suoi tanghi e milonghe, così come quello dello stesso Piazzolla, che ha rotto gli schemi della musicalità del "tango viejo" per arrivare al "nuevo tango" che tanto lo ha reso celebre nel mondo.

A curare gli elementi compositivi di quest’operaconcerto è la maestria e l’esperienza di Carlos Branca, regista argentino di spicco sulla scena internazionale e profondo conoscitore dell’uomo Piazzolla. Astor rievoca i sentimenti degli odierni viaggiatori del mondo, l’umanità intera, andando oltre la purezza tecnica e rituale del tango, per rafforzarne energie, desideri e palpitazioni tutte contemporanee. Un concerto da cui fioriscono corpi capaci di esprimere l’audacia di un respiro mancato e quella di un abbraccio negato: primo atto d’amore dopo una violenza che tutto ha spazzato via, tranne la voglia di stringersi e ritrovarsi. Informazioni:0722 2281