Incidente Pesaro Siligate, il Dna svelerà chi era alla guida

Strage di Colombarone, si preleverà il sangue nell’auto

La Mazda bianca di Silvia Lucarelli è uscita totalmente distrutta

La Mazda bianca di Silvia Lucarelli è uscita totalmente distrutta

Pesaro, 23 giugno 2019 - L'appuntamento è per domani alle 16 a Pesaro. La dottoressa Loredana Buscemi, dell’istituto di medicina legale di Ancona, si presenterà alla carrozzeria EuroCrisci via Brigata Garibaldi a Villa Fastiggi dove si trova la Mazda bianca dell’incidente del 9 giugno scorso a Colombarone, e cercherà di estrapolare il Dna dalle macchie di sangue rinvenute all’interno.

Sarà assistita dagli avvocati della famiglia di Silvia Lucarelli, la proprietaria della vettura deceduta nello scontro, e dall’avvocato Andrea Giorgiani, che tutela Marco Orazietti, sopravvissuto allo schianto e indagato per omicidio stradale plurimo. Accusa che lui, appena uscito dall’ospedale, ha rigettato dicendo di non esser stato lui a guidare la vettura che si è andata a schiantare contro una Fiat Seicento uccidendo una coppia di sessantenni e la 33enne Silvia Lucarelli.

L’interesse maggiore riguarda la macchia rinvenuta sul montante di sinistra della vettura, che può essere considerata del conducente. E dunque permetterebbe di fare un deciso passo in avanti nell’indagine su chi fosse alla guida della macchina al momento dell’impatto. Perché è proprio questo il mistero ancora da capire: chi stava guidando la macchina?

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L’unica cosa certa è che nessuno può dire in questo momento di avere prove per indicare Orazietti oppure Silvia al volante della Mazda. Infatti non ci sono testimoni oculari, ma solo persone arrivate un momento dopo che si sono ritrovate Orazietti in piedi, accanto al posto di guida, che diceva di non avere colpe perché non stava guidando. Poi lui è svenuto, è stato in coma farmacologico prima ad Ancona e poi a Pesaro e martedì scorso è stato dimesso dall’ospedale tanto che intendeva partecipare ai funerali di Silvia Lucarelli (foto) per poi rinunciare su consiglio anche delle forze dell’ordine. Aveva inviato un messaggino alla madre di Silvia, Irene, chiedendo di parlarle ma non c’è stata risposta privata ma pubblica attraverso un’intervista apparsa ieri sul Carlino con la quale la famiglia non intende avere nulla a che fare con Orazietti. Il quale dovrà stare lontano da loro.

Secondo le indagini condotte dall’ufficio infortunistica della Municipale di Pesaro, la parola decisiva sulle responsabilità potrà scriverla solo la perizia tecnica della dottoressa Buscemi, che oltre ad estrapolare il Dna dalle macchie di sangue nelle macchina e dagli oggetti sequestrati, come le ciabatte n.39 trovate sotto la pedaliera (è la taglia sia di Orazietti che di Silvia) cercherà di individuare anche la traiettoria seguita dai corpi sballottati dall’impatto.