Incidente Pesaro, tre morti. Lacrime per Silvia, Roberto e Oriella. Marco senza patente

La 33enne lavorava al 'Centralino', il bar della piazza: lascia una bambina. Le altre due vittime erano marito e moglie. Vite spezzate poco dopo le Siligate

Silvia Lucarelli con il compagno, gravissimo a Torrette

Silvia Lucarelli con il compagno, gravissimo a Torrette

Pesaro, 10 giugno 2019 - Alle 21, il pronto soccorso era assediato da parenti di Silvia. Urla, accuse, molti astanti si sono allontanati perché temevano che la discussione potesse degenerare. Sono arrivati sul posto gli agenti della polizia municipale a sedare gli animi. I parenti stretti della vittima urlavano contro quell’amicizia che legava la 33enne Silvia Lucarelli a Marco Orazietti, un giovane 31enne di professione pescatore, persona conosciuta dalla giustizia. Proprio questo aveva messo in allarme da tempo i parenti di Silvia. Ma ciò non impediva che i due giovani si frequentassero e che postassero su fb la loro relazione sentimentale. Che andava avanti da molti anni. Silvia era conosciutissima in città per il suo lavoro di apprezzata barista al ‘Centralino’, il bar di piazza del Popolo che ieri sera ha chiuso precipitosamente per lutto durante la mezzanotte bianca dei bambini.

Aggiornamento Colpo di scena in un video: forse guidava Silvia

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Silvia era mamma di una bambina avuta da una precedente relazione. E ieri la bambina l’aveva affidata alla mamma di un’amichetta della sua piccola, le quali si trovavano al Burger king. Da lì Silvia era ripartita poco prima dell’incidente per andare a prendere Marco Orazietti, il quale, secondo una prima ricostruzione della polizia municipale, si è poi seduto alla guida pur non avendo la patente di guida. O almeno, ieri non risultava al cervellone della Motorizzazione che il 31enne fosse abilitato alla guida. Una conferma di questo si avrà oggi.

Ma l'incidente ha spazzato via la vita anche di una coppia senza figli che stava tornando a casa con la sua Fiat 600 viaggiando a velocità ridotta sulla corsia di marcia in direzione di Pesaro. L’uomo, Roberto Carosio, lavorava in una cooperativa che si occupava di manutenzione di sedie a rotelle mentre la moglie Oriella lavorava da oltre 15 anni all’interno del tribunale di Pesaro come donna delle pulizie, molto stimata, premurosa e gentile con tutti, incapace di fare la minima protesta anche se qualcuno calpestava il pavimento appena lavato. Oriella sorrideva e diceva sempre: «Non si preoccupi per me, ci mancherebbe altro».

Iieri stavano tornando a casa (in via dei Lavoratori a Villa San Martino) dalla Romagna dove presumibilmente avevano pranzato. Hanno visto la morte che gli piombava addosso senza poter far nulla se non un disperato tentativo di gettarsi sulla destra ma rivelatosi inutile. L’impatto ha scaraventato la loro Fiat 600 in una stradina laterale facendola finire contro un muretto. L’impatto violento non ha lasciato scampo ai due coniugi che sono morti a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro. Non avevano figli ma la loro gentilezza hanno voluto ricordarla in tanti ieri sera chiamando in redazione per chiedere conferma di una morte così crudele.