Una perdita d’acqua in una antica condotta romana che corre sotto via Nolfi, a fianco di San Pietro in Valle, potrebbe essere la causa, ma non l’unica, delle infiltrazioni e della persistente umidità all’interno della chiesa barocca. Questo sembra emergere dallo studio condotto dall’Università Politecnica delle Marche, su incarico del Comune (98mlia euro), per individuare le cause che da decenni affliggono la chiesa, danneggiano gli stucchi interni e impediscono l’apertura al pubblico del monumento. "L’indagine è quasi conclusa – afferma l’assessore alla Cultura Cora Fattori – attendiamo la consegna dello studio definitivo tra fine ottobre-primi di novembre". Oltre alla perdita d’acqua della condotta romana, all’origine dell’umidità ci potrebbero essere altre cause "come la presenza – fa notare Fattori – di sali nel terreno". Per poi aggiungere: "Prima di intervenire abbiamo voluto attendere l’analisi definitiva della Politecnica delle Marche, che poi condivideremo con la città e di cui metteremo a conoscenza la Soprintendenza". Una risposta indiretta, quella di Fattori, all’interrogazione presentata qualche giorno fa dai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Lucia Tarsi e Giuseppe Pierpaoli con la quale chiedono informazioni sui tempi di intervento sulla perdita della condotta romana che "sarebbe stata segnalata al Comune il primo di agosto a seguito di una ispezione condotta da una ditta incarica da Aset". I consiglieri comunali vogliono anche sapere se "la rottura sia stata ufficialmente comunicata alla Soprintendenza e se siano stati presi i provvedimenti necessari alla sistemazione dei luoghi".
"Aspettiamo – chiarisce l’assessore alla Cultura – di avere il quadro completo della situazione sulla base del quale intervenire, evitando così di sprecare denaro pubblico. Si è deciso di attendere responsabilmente perché non vogliamo mettere cerotti dove, invece, sarebbe necessario intervenire con il gesso". Una volta individuate le cause delle infiltrazioni, il Comune dovrà trovare le risorse per effettuare gli interventi necessari alla riapertura della chiesa, inaccessibile dal 2018. Già nel 2021, il sindaco Massimo Seri aveva parlato della necessità di recuperare circa un milione di euro.
Anna Marchetti