Insieme ad ’Alis’ nel Paese delle Meraviglie Ecco l’avventura fantastica del Cirque

Appuntamento il 25 e 26 marzo alla Vitrifrigo Arena. Il direttore artistico Colucci: "Vi insegneremo a sorprendervi ancora"

Insieme ad ’Alis’ nel Paese delle Meraviglie   Ecco l’avventura fantastica del Cirque

Insieme ad ’Alis’ nel Paese delle Meraviglie Ecco l’avventura fantastica del Cirque

di Alessio Zaffini

"Alis è un viaggio alla scoperta di ciò che non t’aspetti, per imparare di nuovo a meravigliarsi". "Le Cirque" porta i suoi top performers a Pesaro, sabato 25 marzo alle 21 e domenica 26 marzo alle 17, alla Vitrifrigo Arena. Equilibristi, acrobati, clown, cantanti e musicisti, sul palco con numeri eccezionali e che in ogni disciplina tendono ai limiti delle possibilità umane. Uno spettacolo di due ore circa, senza interruzioni e senza mai usare animali. A parlarne è Onofrio Colucci, direttore artistico e Maestro di Cerimonia.

Perché il titolo Alis?

"Partiamo dal principio, quando assieme a Giampiero Garelli, fondatore di ’Le Cirque’, abbiamo deciso di portare in tour un nuovo spettacolo. Per me, come per molti altri, il circo è un luogo delle meraviglie, che aiuta a reimparare ad appropriarsi delle proprie capacità di sorprendersi. Ed è proprio da questa meraviglia che ci è venuto in mente il nome Alis, che rimanda ad Alice nel Paese delle Meraviglie. Nel cast ci sarà anche una giovanissima artista che, un pochino, ricorda Alice. Ovviamente non racconteremo filo per segno questa storia, ma vogliamo lasciare al pubblico la propria visione".

Quanto è difficile preparare uno spettacolo del genere?

"È sempre difficile preparare uno spettacolo in generale, specialmente perché il circo contemporaneo è un’intima dichiarazione, un racconto che vuole trasmettere qualcosa attraverso un grandissimo sforzo fisico. Quando un nuovo artista comincia questo mestiere è sempre disponibile, ma, per esempio, con le grandi star inizia ad essere complicato, perché bisogna anche trovare le disponibilità. Un’altra cosa che ci distingue dal circo tradizionale è che noi non impieghiamo animali. È un lavoro difficile, ma regala sempre delle grandissime soddisfazioni".

Nel vostro cast ci sono persone provenienti da ogni parte del globo. Come superate le barriere linguistiche e culturali?

"La comunicazione verbale è semplificata dal fatto che io parlo 7 lingue. Per quanto riguarda le barriere culturali, bisogna ricordare che il circo è una nazione senza frontiere, perché chi sceglie di diventare artista circense sceglie di diventare artista del mondo. Le sfide sono le stesse in ogni nazione, la nostra è una grande comunità globale"

Quanti artisti sono passati nella famiglia di ’Le Cirque’?

"In queste 11 edizioni abbiamo avuto modo di lavorare con 110 artisti provenienti da 15 paesi differenti. Il circo è un contenitore di persone, una casa con le porte sempre aperte per chiunque voglia riscoprire sé stesso e che voglia far emozionare gli altri. In questo spettacolo si vedranno oltre 20 artisti, molti dei quali vantano partecipazioni in alcune delle produzioni di maggior successo del Cirque du Soleil".

Pesaro sarà Capitale della Cultura 2024, vi sentite emozionati a esibirvi qui?

"L’idea di Garelli era quella di portare l’eccellenza di ’Le Cirque’ in giro, in luoghi che spesso vengono tenuti fuori da eventi del genere. Abbiamo battuto l’Italia in lungo e in largo e cominciare la nostra 11esima tournée a Pesaro, con la possibilità di incontrare un pubblico affamato di eventi e cultura, ci trova pienamente d’accordo e ci emoziona moltissimo. Ringraziamo tutti per questo onore e facciamo anche i complimenti per questo traguardo raggiunto dalla città".

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