Insulti razzisti contro un giocatore dell’Urbino

Il portiere del Montefano ha aggredito verbalmente Salif Pape Cissé Dakar nel corso della partita (poi persa) di domenica

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Una frase che la società Urbino calcio ritiene abbia avuto un contenuto a sfondo razzista sarebbe stata pronunciata domenica pomeriggio da un calciatore della squadra avversaria (Montefano) a un calciatore di colore dell’Urbino. "Quello che voglio rimarcare è l’assoluta ignoranza sportiva del loro portiere – fa sapere il direttore sportivo della società ducale Francesco Amati – che per ben due volte ha inveito contro un nostro ragazzo di colore, Salif Pape Cissé Dakar (nato a Dakar 25 anni fa), con la frase “mangia banane“; siamo nel 2021 ed ancora accadono queste cose. Si fa tanta propaganda contro il razzismo e alla fine nessuno fa niente, ma il fatto grave è anche un altro: nessun membro della loro società ha fatto nulla. Fosse capitato ad un mio ragazzo finiva fuori rosa! L’Urbino calcio non starà fermo di fronte a tutto questo".

Nel pomeriggio la società ha diramato un comunicato dove commenta anche l’accaduto: "Quello che non ti saresti mai aspettato è già successo, per dipiù alla prima giornata di campionato di Eccellenza, il massimo campionato regionale. Una terna arbitrale non all’altezza ha permesso ai giocatori del Montefano Calcio di proferire frasi razziste verso giocatori della squadra locale; frasi udite in modo chiaro ed esplicito anche dalla tribuna. Un comportamento irriguardoso che non solo ha come capro espiatorio un calciatore, il portiere avversario, ma tutta la società Montefano rea di non aver preso adeguati provvedimenti verso il proprio giocatore. Questi signori con la casacca nera che si prendono il palcoscenico domenicale forse non sanno che tra i loro compiti rientra proprio quello di tutelare i giocatori anche e soprattutto verso questo tipo di comportamenti irriguardosi ed intollerabili. Invece nulla di tutto questo anzi, ancora una volta, è stato più facile accanirsi contro i più deboli che subiscono discriminazioni a sfondo razziale che non dovrebbero più esistere nei campi di calcio soprattutto di categorie minori".

"Considerato – continua il comunicato – che la rosa della LMV Urbino Calcio 1921 annovera cinque giocatori di colore, chi doveva in casi come quello di ieri tutelare i nostri giocatori? Chi dice ai nostri tifosi che la sconfitta è nulla rispetto a questi gesti incresciosi? Se la terna arbitrale non interviene, per motivi a noi sconosciuti, chi deve prendere provvedimenti in questi casi? La domanda è d’obbligo: la prossima volta i giocatori gialloblù dovranno lasciare il campo per avere rispetto? Qualcuno deve rispondere a queste domande, perché l’aspetto tecnico lascia il posto all’aspetto umano, non si può passare sopra ad un siffatto atteggiamento e se la terna arbitrale non è intervenuta come doveva ci aspettavamo che la società ospite prendesse provvedimenti contro il suo giocatore. Faremo valere le nostre ragioni contro questa crudeltà, si una vera e propria crudeltà, fino ai massimi esponenti governativi utilizzando tutte le prove in nostro possesso (immagini, registrazioni e testimoni) per gridare a gran voce che Urbino ama lo sport e odia la brutalità".

Amedeo Pisciolini