SOLIDEA VITALI ROSATI
Cronaca

Invalida dopo l’incidente: "La mia seconda vita"

Chiara Gennari, 27enne pesarese, ha svolto un Tis a Santa Colomba, dove ha riacquistato la socialità e la motivazione. Grazie all'aiuto dei colleghi e all'esperienza a Casa Roverella, Chiara è riuscita a superare le sue fragilità e a riconquistare la sua autonomia. Una vera opportunità

Invalida dopo l’incidente: "La mia seconda vita"
Invalida dopo l’incidente: "La mia seconda vita"

Pesaro, 27 settembre 2023 – Quando incontri Chiara è impossibile intuire la sua invalidità al 100%. "Un incidente d’auto – dice la 27enne, pesarese, che ha svolto un Tis a Santa Colomba, nella segreteria di Casa Roverella – quattro anni fa, mi ha procurato delle lesioni neurologiche: non posso più fare il lavoro che facevo prima, l’estetista, perché, per esempio, mi è ancora difficile governare la mano sinistra, fare lavori di precisione. Però, grazie a questa esperienza ho scoperto un mondo nuovo. Il Tis mi ha aiutato a riacquistare la socialità. Sia perché mi sono trovata molto bene con i colleghi che mi hanno aiutato, fin dall’inizio, a svolgere i compiti nel migliore dei modi. E sia perché è stato da stimolo in tanti modi diversi: pensi che, per il post trauma, ho avuto un problema di voce. Stare al pubblico mi spronato a superare le mie incertezze. E la voce, quando si lavora con il pubblico, è il primo strumento con cui si entra in contatto".

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In verità Chiara Gennari ne ha un altro, infallibile: il sorriso. "Vero. Chiara è premurosa ed empatica – osserva Simona Zoppi, direttrice di Santa Colomba –. Si è adattata laddove professionisti di lungo corso possono fare fatica. Si è allineata alle nostre richieste. In alcuni colleghi ha generato stupore, nella misura in cui sapendo di alcune fragilità, ci rende conto che non sono il limite che uno si aspetta. E questo credo sia importante: un insegnamento per tutti noi. Personalmente fatico a capire chi teme di accogliere un tis. La nostra esperienza è stata assolutamente positiva".

Quali mansioni ha svolto Chiara? "Era in segreteria – continua Zoppi – seguita dal tutor interno, Diego. E’ un ruolo complesso. Parliamo di reception, ma non è vero che gli addetti rispondino solo alle telefonate. Nella realtà dei fatti coordinano il servizio trasporti , ricevono quotidianamente più richieste dai diversi reparti e dall’utenza in ingresso: orientano i familiari per l’accesso ai vari servizi. Devono essere pronti e veloci ad adattarsi al momento. Non è un compito schematico, ma versatile".

Chiara Gennari è raggiante: ha appena saputo che da ottobre riprenderà il servizio, dopo lo stop di giugno. "Mi trovo veramente a mio agio qui – conclude –. Non solo per il tipo di lavoro, ma anche per gli ospiti che abitano Casa Roverella e che mi hanno dimostrato molto affetto e simpatia". Tanto che i nonni di Casa Roverella, quando la vedano, la fermano sempre per scambiare due battute. Chiara tende a non guardarsi indietro: sul Carlino abbiamo pubblicato le tragiche immagini dell’incidente in cui persero la vita due giovani, mentre lei e l’amica sopravvissero. "Se penso ad allora e mi vedo oggi sono sorpresa della strada fatta per migliorare e riconquistare, faticosamente la mia autonomia. L’esperienza a Casa Roverella è stata per me una grande motivazione. Il tis è una vera opportunità".