"Io, partigiano contro il virus Insieme possiamo farcela"

Maffeo Marinelli, 96 anni: "Vaccino, mascherine, igiene e distanziamento sono le nostre armi. Fascisti e tedeschi si vedevano, il Covid no, per questo dico che è un nemico più temibile"

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"Nella guerra al covid dobbiamo essere tutti partigiani e responsabili. Per sconfiggere la pandemia c’è una sola arma, la vaccinazione". A parlare è Maffeo Marinelli, 96 anni,ch abita in via Alfano a Pesaro, uno degli ultimi partigiani d’Italia che da qualche settimana ha ricevuto la prima dose di Moderna.

Marinelli, chi, come lei, ha vissuto la guerra, dice che il Covid è peggio. Anche lei la pensa così?

"Effettivamente allora il nemico lo vedevi, era in carne ed ossa e potevi anche difenderti. C’era insomma qualcuno che combatteva contro di te. Adesso non c’è qualcuno, c’è qualcosa, che è ben diverso. Direi che è una lotta ancora più difficile, per sostenere la quale è più che mai importante restare uniti e non andare ognuno per la propria strada. Che è poi un principio partigiano: anche per cacciare i tedeschi e i fascisti bisognava farlo insieme e non da soli"

Ma si aspettava di tornare a "combattere" alla sua età?

"No, non mi sarei mai immaginato di vivere tutto questo a 96 anni".

Che analogie trova tra la sua battaglia di tanti anni fa e quella di questi tempi?

"Sono stato partigiano per undici mesi tra Pesaro, Jesi e Fano, tante volte rischiai di essere fatto prigioniero. A quella guerra allora non riuscivo a dare un significato preciso, e ancora oggi mi chiedo che necessità ci fosse di combatterla. Però abbiamo combattuto e abbiamo vinto. Possiamo fare la stessa cosa anche oggi. Adesso siamo tutti chiamati a vivere un nuovo conflitto mondiale, contro il coronavirus. Questo è il punto in comune tra le due guerre: ognuno deve fare la sua parte, deve sentirsi responsabile dell’altro, solo così possiamo uscirne".

Cosa significa in concreto?

"Se mi vaccino, se indosso la mascherina, se tengo il distanziamento, se mi igienizzo le mani, se evito di fare assembramenti quando sono vietati: se tutti noi faremo tutto questo, allora vinceremo questa guerra. In caso contrario apriamo la porta al nemico. E’ sarebbe un delitt, sarebbe come se noi partigiani, con un atteggiamento poco responsabile avessimo aperto le porte ai fascisti e ai tedeschi: ci avrebbero ammazzati tutti. Vogliamo soccombere al virus? O vogliamo batterlo? Sta a noi scegliere, se ognuno di noi fa la sua parte possiamo farcela. Questo è il messaggio del partigiano, per questo la Resistenza è un valore che non tramonta mai, nemmeno ora che pare tanto lontana. E invece è csì vicina. La resistenza ieri erano le pallottole, oggi è il senso di responsabilità".

Come sta passando questo periodo di pandemia?

"Anche io come tutti ho dovuto rinunciare alla mia vita, agli amici, alla compagnia che tanto mi fa bene, al gioco delle bocce che mi piace. Però ne ho approfittato per riordinare le mie cose in casa e infatti la mia camera è tappezzata di ricordi di guerra, della miniera in belgio nei giorni di marcinelle".

Qual è il ricordo più bello?

"Il più bello e struggente è quello di mia moglie morta 12 anni fa, con cui sono stato insieme settant’anni. Ogni volta che mi sveglio metto una mano nel suo cuscino e mi sembra di averla ancora accanto".

Messaggio ai giovani?

"Forza, speranza, coraggio, fiducia, abbiamo cacciato i fascisti, cacceremo il virus".

Uno ai politici?

"Siare meno egoisti e pensate solo al bene comune"

Davide Eusebi