"Io, salvato dal plasma Ma ora l’odissea esami"

L’ex consigliere Giovanni Fontana ha sconfitto il covid grazie alle trasfusioni con il sangue dei guariti. "Però per le analisi devo aspettare un mese"

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Ricoverato per covid, curato con il plasma iperimmune all’ospedale di Muraglia, guarito e dimesso con il tampone negativo, è costretto ad aspettare un mese per le analisi del sangue. Protagonista l’ex consigliere di M5S Giovanni Fontana che denuncia di "aver perso la mattinata di ieri, con ben 60 telefonate perché il numero era sempre occupato, nel tentativo di mettersi in contatto con il laboratorio di analisi di Fano". Quando finalmente gli hanno risposto si è sentito dire: "Il primo posto libero a Fano è il 10 dicembre, a Muraglia il 2 dicembre". A questo punto Fontana ha fatto presente che le sue erano "analisi di controllo post covid dopo un ricovero di 15 giorni a Muraglia, ma l’operatrice mi ha risposto che non ci poteva fare nulla". E ancora Fontana, arrabbiatissimo: "Se non voglio aspettare un mese, mi devo rivolgere a un privato: deciderò insieme al medico se è opportuno attendere oppure no. Nel frattempo mi sono prenotato per il 12 dicembre".

Una storia, comunque, a lieto fine quella di Fontana che è stato dimesso venerdì 6 novembre dopo quindici giorni di ricovero a Muraglia: "I primi tre giorni non sono stati facili. Appena arrivato mi hanno curato con il plasma, poi antivirali, cortisone, eparina. La terapia con il plasma ha dato subito i risultati sperati con il miglioramento di tutti i parametri, poi la svolta dopo 4-5 giorni e il veloce recupero". Il consiglio è quindi: "Non perdete tempo e non aspettate troppo". Ne sa qualcosa, lui, che ha rischiato di farsi sfuggire di mano la situazione: "Il medico di famiglia ha attivato la procedura prevista per il covid dopo che avevo eseguito privatamente un primo tampone, risultato positivo. A quel punto sono stato sottoposto, a casa, a un secondo tampone da parte dell’Usca (Unità per l’assistenza domiciliare dei pazienti covid ndr) che invece è risultato negativo: per il Dipartimento di prevenzione la mia pratica era chiusa. Io, però, continuavo ad avere la febbre fin oltre a 38 e a non sentirmi bene: a quel punto ho chiamato il 118 che mi ha portato al pronto soccorso del Santa Croce dove sono rimasto in attesa per quasi 30 ore, quando sono arrivato a Muraglia sono peggiorato". Le cure, però, hanno funzionato ed ora l’emergenza è stata superata. Fontana non sa neppure come abbia contratto il virus visto che in famiglia non si sono verificati altri casi.

Anna Marchetti