Italia Viva all’attacco con Talè e Annibali "Disastro sanità, serve commissione ad hoc"

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"Interi comuni dell’entroterra senza più un medico di medicina generale di ruolo; servizi di continuità assistenziale (quelli di guardia medica) fortemente ridimensionati e spesso addirittura soppressi, sia nell’interno che sulla costa; liste d’attesa sempre più lunghe e una mobilità passiva che inesorabilmente cresce, causando enormi disagi ai cittadini e danni alla casse regionali". Inizia in questo modo il comunicato sull’assemblea provinciale di Italia Viva, tenutasi all’Alexander Museum Place di Pesaro sotto la guida del coordinatore Federico Talè e dell’onorevole Lucia Annibali (insieme in foto), che ha messo al centro della discussione "le forti criticità del sistema sanitario marchigiano e i temi delle infrastrutture, dell’università e dei giovani nella politica". "Una tappa ricca di spunti – aggiunge la nota -, da cui Italia Viva esce con la volontà di affrontare con determinazione le questioni che più incidono sulla qualità della vita dei cittadini, a partire dalla sanità. Che versa in una situazione di tale gravità da aver indotto il nostro partito a lanciare una commissione regionale ad hoc che si è riunita per la prima volta ieri a Civitanova, nella quale professionalità provenienti dalle 5 province hanno iniziato un confronto per costruire proposte concrete volte a invertire la tendenza negativa del servizio alla salute nel territorio di Pesaro e Urbino e nell’intera regione".

Sotto la lente di ingrandimento di Italia Viva, innanzitutto, le prestazioni sanitarie di primo livello: "Si parla sempre dell’importanza della medicina territoriale, ma ciò che sta succedendo coi medici di medicina generale e le guardie mediche va esattamente nel senso opposto e per gli ospedali dell’entroterra non si sta facendo nulla. Se alcuni sono stati migliorati almeno dal punto di vista strutturale, come Urbino, Pergola e Sassocorvaro, lo si deve alla precedente amministrazione regionale e non certo a chi governa oggi. L’unica cosa fatta dalla giunta Acquaroli, nella quale si contano ben tre assessori della nostra provincia, è stata la cancellazione del project financing che avrebbe garantito la realizzazione a Pesaro di un ospedale all’avanguardia con 600 posti letto. Per non citare ciò che sta accadendo al pronto soccorso del San Salvatore, dove un’equipe di assoluta eccellenza che ha fronteggiato in maniera encomiabile l’emergenza Covid rischia seriamente di perdere figure determinanti". I renziani concludono: "Nel corso dell’assemblea si è discussa anche l’esigenza di valorizzare l’impegno politico e la militanza all’interno del partito da parte delle nuove generazioni. Preziose, in questo senso, le testimonianze dei giovani amministratori Iv".