Ivan e Valentina, l’amore oltre la malattia. Ora anche il Papa vuol conoscere Cottini

Tra qualche giorno nascerà Viola, la bimba del modello malato di Sclerosi multipla e della sua nuova compagna

Ivan Cottini, il modello 31enne malato di Sclerosi multipla, con la sua compagna Valentina, in attesa di Viola

Ivan Cottini, il modello 31enne malato di Sclerosi multipla, con la sua compagna Valentina, in attesa di Viola

Urbino, 30 agosto 2015 - Tra qualche giorno nascerà Viola, la figlia di Ivan Cottini, 31 anni, il modello malato di Sclerosi multipla, e della sua compagna Valentina: una nascita è una gioia per qualunque coppia e anche tra questi due giovani non sembra esserci malattia possibile, neppure una tanto infame come la sclerosi, che possa gettare ombre su questo evento.

Valentina (25 anni), schiva e riservata, con un altro grande amore di 6 anni cui pensare, è intenzionata a non abbattersi e, a sua insaputa, vivendo come ogni altra giovane donna l’arrivo di questa bambina senza lasciarsi affliggere dalle pugnalate che la sclerosi riserva puntualmente al suo compagno, è anch’essa un esempio di forza.

Come ha conosciuto Ivan Cottini?

«Tramite Facebook: anche se dice il contrario, lui mi ha chiesto l’amicizia, e io all’inizio ero molto titubante, perché molte immagini che postava erano forti. Gli ho scritto privatamente chiedendogli che cosa avesse, quale fosse la sua malattia. Da lì abbiamo iniziato a parlare e poi ci siamo incontrati 3 o 4 volte: poi lui ha avuto una grossa ricaduta ed è stato ricoverato all’ospedale di Pesaro. Io allora ho iniziato ad andarlo a trovare tutte le sere per circa un mese. Ci siamo messi insieme in ospedale».

Quando andava a trovarlo, le faceva pena?

«No, mai. Io mi sentivo di voler andare da lui: era partito tutto come una conoscenza e io non mi aspettavo che la cosa si potesse evolvere in questo modo».

Come ha vissuto il contatto con la malattia di Ivan?

«Io credo di non essermi resa conto e forse tuttora non mi rendo conto di quello che mi può aspettare, di quello che significa la sua malattia per il futuro. A volte mi dico che forse è meglio così. Non ci voglio pensare a quello che potrà arrivare più avanti. Vivo ora ogni momento. Per quanto lui stia male, io non lo tratto da malato e non lo vedo da malato, anche perché ancora è abbastanza indipendente e spero che rimanga così il più possibile».

Ivan Cottini in alta montagna

Cosa le piace di lui?

«Diciamo prima cosa non mi piace di lui? (la domanda è col sorriso). E’ un ragazzo molto positivo, un po’ l’opposto di quello che sono io: io sono ansiosa, ho bisogno di sicurezze; lui mi dice che vivo da malata anche se sto bene, vivo male anche per cose che non lo richiedono, mentre Ivan vive ogni giorno con un altro spirito. Lui è molto forte, sensibile allo stesso tempo, si adopera per il sociale. D’altra parte, ha poca pazienza, è egoista, è un bambino cresciuto che ha bisogno delle stesse attenzioni di uno più piccolo ma credo dipenda anche dalla situazione in cui vive».

Tra pochi giorni arriva una bambina...

«E saranno tre in realtà i bambini».

Come l’affronterà?

«Per me è diverso, io ho già vissuto l’esperienza della gravidanza, della maternità, per lui è una cosa nuova. Ma io sono convinta che ce la faremo».

Quando pensa al vostro futuro, cosa prova?

«Io penso in modo positivo, al negativo si fa sempre in tempo a pensare: io spero di stare tutti insieme il più possibile e di stare meglio».

Venerdì pomeriggio, Cottini ha ricevuto la telefonata di monsignor Ciro Benedettini dal Vaticano: il vice direttore della sala stampa della Santa Sede gli ha annunciato che Papa Francesco ha conosciuto la sua storia e vorrebbe incontrarlo a gennaio, dopo l’udienza generale; intanto il Papa ha detto a Cottini che lo ringrazia per quello che sta facendo.

L’idea dell’incontro è nata probabilmente dopo che qualche giorno fa, Debora Lulli, madre di Ismaele ucciso il 19 luglio scorso, era stata ricevuta dal Papa. Per non farsi mancare nulla, Cottini il 5 settembre ballerà a Fano con i ragazzi di Amici di Maria De Filippi.