Jarno Pazzaglia morto, chi era la vittima dell'incidente di Urbania

Il ricordo degli amici del centauro di Pesaro deceduto alle Capute

Jarno Pazzaglia, 44 anni, papà di due bambini, morto domenica in un incidente

Jarno Pazzaglia, 44 anni, papà di due bambini, morto domenica in un incidente

Pesaro, 22 ottobre 2019 - La serranda abbassata, il cartello «Chiuso per lutto», il silenzio. L’officina di Jarno Pazzaglia era uno dei simboli del quartiere di Muraglia, dove il centauro deceduto nell’incidente stradale con la sua moto alle Capute, lavorava da anni. Un punto d’incontro, la sua bottega, a cui rivolgersi per ogni problema meccanico alle auto, lì, a pochi metri dall’abitazione di Graziano Rossi, il papà di Valentino. La morte del meccanico ha lasciato tutti senza parole.

«Quando l’ho saputo ero incredulo. No, non volevo crederci, lo vedevo tutti i giorni, era una persona speciale e non è una frase fatta, ma la verità», dice Antonio Urbinati, titolare della ferramenta all’angolo tra via Ferraris e via Fratti, a pochi metri dall’officina di Pazzaglia: «Jarno – racconta Urbinati – era una persona solare, anche quando lavorava, anche quando ‘medicava’ le sue auto ed era lì sotto a manovrare con gli attrezzi. Entravi e aveva sempre una buona parola, un sorriso. Lavorava e si sfilava dall’auto per venire a salutarti, ad accoglierti. E’ un grande dolore, una notizia terribile, Jarno lascia un grande vuoto, ci conoscevamo da tempo e veniva da me anche per fare acquisti per l’officina. Perdiamo una brava persona e un professionista stimato da tanti che si rivolgevano a lui per riparare la propria auto. E’ incredibile che sia scomparso in sella alla moto che tanto amava. I motori erano la sua passione, accomodava le auto, ma gli piacevano molto le moto».

Incredula anche Barbara Urbinati, altra titolare della ferramenta di via Fratti e amica di Jarno: «Persona speciale, non posso aggiungere altro, se non dire che la sua scomparsa ci ha sconvolti. Di lui voglio ricordare un episodio, uno degli ultimi. Jarno, gli dicevo, ti devo dare dei soldi e mi dimentico sempre. E lui: non preoccuparti, per quelli si fa sempre in tempo. Un meccanico bravo e generoso, che amava il suo lavoro e soprattutto amava aiutare come poteva le persone che si rivolgevano a lui per un consiglio o per accomodare il proprio mezzo».

Ancora da stabilire la dinamica dell’incidente su cui sono in corso indagini. Secondo una prima ricostruzione la sua moto, una Ktm 650, è finita dritta contro il guard rail. L’impatto è stato terribile e il centauro è stato sbalzato lontano dal luogo dell’impatto, precipitando nella scarpata. L’urto è stato letale e non è bastato il casco a proteggerlo dall’acciaio del guard rail della strada. Ad accorgersi di lui è stato un automobilista che stava transitando lungo la strada 73 bis, meglio conosciuta come la strada delle Capute, un tratto preferito da molti motociclisti che Pazzaglia stava percorrendo da Urbania e verso Urbino. E’ stato proprio il passante a dare l’allarme, scendendo nella scarpata di circa due metri, ma constatando che purtroppo non c’era più nulla da fare. Sul posto sono intervenuti, oltre ai carabinieri di Urbino, anche i vigili del fuoco che hanno recuperato la salma. Jarno Pazzaglia lascia la moglie e due bambini. Anche il suo quartiere è sotto choc. La famiglia abita a Borgo Santa Maria ed è molto conosciuta e stimata da tutti.

Ancora da definire la data del funerale che sarà comunque nella parrocchia di Santa Maria Regina, il cui parroco don Giorgio Paolini dice: «Se ne va una bella persona che amava la famiglia e la natura, con un forte culto dell’amicizia. Era molto generoso, anche per questo aveva tanti amici. Frequentavo la loro famiglia. Una bella famiglia».