MAURIZIO GENNARI
Cronaca

Jovanotti riempie anche gli hotel: "Io ho riaperto solo per l’evento"

E’ il caso dell’Hotel delle Nazioni. Alcune strutture sono finite in overbooking. Operatori contenti

E’ il caso dell’Hotel delle Nazioni. Alcune strutture sono finite in overbooking. Operatori contenti

E’ il caso dell’Hotel delle Nazioni. Alcune strutture sono finite in overbooking. Operatori contenti

L’effetto Jovanotti si sta facendo sentire negli hotel, nei ristoranti, nei bar e nelle pizzerie. E addirittura qualche albergo ha riaperto proprio in funzione dei quattro concerti messi in programma dal cantante. "Io ho riaperto proprio per questo evento che sta richiamando persone da tutta Italia – dice Loredana Ceccarelli dell’Hotel della Nazioni – e devo dire che ho diverse camere occupate in questi giorni infrasettimanali ma devo aggiungere che venerdì e sabato sono praticamente piena e qualche ospite si ferma poi anche un giorno in più. E’ stato un azzardo aprire, ma ci ho provato e devo dire che è andata bene. Lunedì? Chiudo. Comunque mi risultano altri alberghi pieni".

Tra quelli che stanno lavorando a tutta forza c’è anche il Charlie e all’hotel Flaminio dice il direttore Roberto Corbin: "Abbiamo una cinquantina di camere che sono state prenotate dall’organizzazione ed altre per la Rai".

L’unico che si muove cauto, ma per altre regioni è Nani Marcucci Pinoli "per il semplice motivo che noi lavoriamo con l’Alexander, per esempio, con una clientela fissa per cui preferiamo tenere le nostre camere a loro disposizione e per questa ragione di quelli che arrivano in città per seguire i concerti di Janotti ne abbiamo pochi".

Un altro hotel che sta lavorando è il Rossini in viale Marconi. "Certo che si sta sentendo l’effetto Javanotti – dicono dalla reception –. Non è una cosa esagerata ma di persone che prenotano ce ne sono. Dove mangiano? Vanno tutti fuori perché le cucine le apriamo solo d’estate". Chi è andato in overbooking sono due hotel della famiglia Amadei, il Figaro ed anche il Blumen su viale Trieste: "Pieni, pieni ancora non siamo – dice il titolare – ma direi che stiamo lavorando forte. Mi sono rimaste, tra i due alberghi, solamente un paio di camere. E’ vero dell’overbooking ma per un problema del sistema informatico". All’hotel Perticari, altro hotel fronte mare, addirittura non rispondono nemmeno al telefono dalla reception "perché ho la fila davanti". Stessa storia all’hotel De Bains sempre in viale Trieste "dove l’effetto Javanotti si fa sentire e stiamo lavorando forte anche se molte prenotazioni sono state fissate per gli ultimi due concerti". "Non poteva essere diversamente – aggiunge l’ex presidente dell’Apa Fabrizio Oliva –. Io non ho riaperto il Caravelle per il fatto che sto facendo lavori. Ma arrivano 10mila persone da tutta Italia per cui era facile prevedere che anche un migliaio di partecipanti al concerto si sarebbero fermati a dormire. Anche perché ci sono persone che arrivano dalla Sardegna".

E i bar, pizzerie e ristoranti? Mario Di Remigio di Confcommercio dice: "Io non ho avuto particolari riflessi perché a mezzanotte quando finisce il concerto siamo chiusi. Il polso della situazione onestamente non ce l’ho". Chi la vede invece con ottimismo è Davide Ippaso della Confesercenti: "Si vede che in giro per la città la gente c’è ed è facile che abbiano lavorato un po’ tutti. E non voglio pensare ai locali che sono intorno all’area del palazzo dello sport. Aggiungo anche che eventi di questo genere sono una benedizione".

m.g.