La Basilica di Vitruvio? "La cerchiamo col georadar"

Iniziati i sondaggi dopo la rimozione della gru del costruttore. Per la stima dell’area da acquisire, si è vicini al milione di euro

La Basilica di Vitruvio? "La cerchiamo  col georadar"
La Basilica di Vitruvio? "La cerchiamo col georadar"

Non si ferma la ricerca della Basilica di Fano. Ieri mattina nuove indagini lungo via Vitruvio, da piazza Avveduti fino all’ingresso degli scavi di Sant’Agostino, e all’interno dell’ex cantiere edile dove lo scorso mese di marzo sono emersi i resti di un imponente edifico pubblico romano, compatibili con la basilica di Vitruvio di cui parla il famoso architetto nel De Architectura.

La rimozione della gru da parte dell’imprenditore Paolo Antonioni, proprietario dell’area, dopo che lo Stato ha posto il vincolo di "bene pubblico di interesse culturale", ha permesso di estendere l’ indagine georadar all’interno dell’ex cantiere, in particolare nella porzione di cortile finora inaccessibile. La campagna con il georadar, disposta dalla Soprintendenza delle Marche con le risorse – circa 15mila euro – messe a disposizione dall’assessorato all’Urbanistica, servirà a pianificare ulteriori scavi per i quali, però, servono nuovi finanziamenti da parte del Ministero dopo i 45mila euro già destinati a Fano.

Tra l’altro il Ministero sta facendo una valutazione economica dell’area archeologica di via Vitruvio nell’ipotesi di un eventuale acquisto che non troverebbe opposizione da parte di Antonioni. L’imprenditore, vista l’importanza dei ritrovamenti, sarebbe infatti disposto a rinunciare alla programmata costruzione di appartamenti purché possa rientrare delle spese già sostenute, a iniziare dal costo dell’acquisizione dell’area (circa 700mila euro) a cui si aggiungono ulteriori costi sostenuti finora: una cifra vicina al milione di euro.

"Il Comune farà tutto il possibile – ribadisce l’assessore all’Urbanistica Cristian Fanesi – per agevolare le indagini archeologiche. Ci auguriamo che la ricerca con il georadar ci regali delle sorprese, non conosciamo i risultati, aspettiamo gli aggiornamenti dalla Soprintendenza". Fanesi ribadisce il massimo impegno del Comune "per trovare conferme sull’esistenza della Basilica di Vitruvio". "Come dice l’archeologa Laura Cerri – riferisce l’assessore alla Cultura Cora Fattori – ‘Caro Vitruvio, se c’è una basilica noi la troveremo’".

Tra l’altro, in occasione della discussione sul nuovo Prg che si è aperta martedì sera in Consiglio comunale, Fanesi ha annunciato che, su richiesta della Soprintendenza, è stato condotto uno studio sul centro storico cittadino per individuare dove e quando sono state effettuate scoperte archeologiche e dove sono custoditi i reperti emersi. "Nella maggior parte dei casi – secondo Fanesi – sono nelle casse dei depositi della Soprintendenza di Ancona". "Lo studio – aggiunge – è servito a elaborare una carta sul potenziale archeologico di Fano, a confermare che il piano romano è a circa 3 metri dall’attuale piano di calpestio, ad eccezione della zona dell’Arco d’Augusto dove non si superano i 70-80 cm, e che tutti gli edifici poggiano su sulle fondamenta romane".

Anna Marchetti