‘La caduta di Troia’ secondo Popolizio

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di Beatrice Terenzi

L’inganno e la violenza. "La Caduta di Troia" dal Secondo libro dell’"Eneide" sarà narrata stasera alle 21,15 nell’Anfiteatro del Parco Miralfiore di Pesaro nel cartellone di Miralteatro d’Estate, rassegna nata dalla collaborazione tra Comune di Pesaro e Amat e tappa del Tau Teatri Antichi Uniti.

L’interprete è Massimo Popolizio, tra gli attori più importanti del panorama nazionale.

Quale è la differenza tra teatro antico e contemporaneo? "Non c’è differenza se non nel testo che si affronta e come viene letto e sviluppato – risponde Popolizio -. Un testo antico è la "Medea", per esempio, che nonostante sia stata scritta tanto tempo fa è comunque contemporanea in quello che rappresenta".

Il teatro attuale ha un debito con quello del passato?

"Il teatro è nato dai greci, loro l’hanno inventato, e poi è stato tramandato. Le origini sono quelle, ma poi le forme sono state cambiate nel corso degli anni.

C’è stato tempo per esplorarlo, il lavoro è stato ampio. Noi attingiamo da lì. Ma è chiaro che poi essendo testi che non hanno età, assumono, nonostante siano antichi e classici, una valenza eterna e quindi contemporanea.

Il teatro ha inoltre tante forme. Teatro è anche il musical. Sono gli autori che riscrivono i testi antichi".

Cosa proporrà stasera a Pesaro?

"Non è uno spettacolo, ma una lettura con un leggìo e l’accompagnamento musicale dal vivo. Per questo tipo di performance sono necessarie location speciali come lo è l’Anfiteatro del Parco Miralfiore. Leggerò il Secondo libro dell’"Eneide". Alla corte di Didone Enea narra la caduta di Troia.

L’immenso cavallo, dono dei greci, viene trasportato nelle mura di Troia, ma si trasformerà per i troiani in una macchina di morte e distruzione".

Guerra e fuga. Due temi ancora attuali…

"Si narra dell’inganno, della violenza della guerra e della fuga per mare.

Alla fine Enea che lascia la città devastata, portandosi sulle spalle il padre è il simbolo dei primi emigrati della storia".

Il poema epico di Virgilio che impatto ha con i giorni nostri? "Sembra uno storyboard, una sorta di sceneggiatura ante litteram. Il libro è scritto come un film.

Ci sono i primi piani, il campo lungo. E’ impressionante".

Come definirebbe la sua "Caduta di Troia"?

"Una piccola opera di voce e musica".

Info. 334 3193717.