Malinconico destino quello dell’incisore Edgardo Travaglini. Di tre patrie (Fano dove è nato, Urbino dove si è formato, Pesaro dove è vissuto, e aggiungiamone pure una quarta, Cagli dove ha insegnato alla Scuola d’Arte) nessuna l’aveva ricordato da quando è morto nel novembre del 2020 all’età di 86 anni. Ora fortunatamente un omaggio alla sua raffinatissima arte calcografica viene dalla Capitale Italiana della Cultura 2024, che da domani al 1° settembre ospiterà nella “Galleria Rossini“ di via Rossini una mostra con incisioni e pezzi tra i più interessanti della sua produzione.
La mostra si intitola “Signs“; propone anche acquerelli che se per stile e tecnica sono molto lontani dall’incisione, si ricollegano però al percorso dell’autore che – come molti calcografi – raggiunta una certa età inizia a sopportare malvolentieri il duro lavoro dello stampatore (acida le lastre, attento alle morsure, pulisci e inchiostra bene le lastre, bagna la carta, stampa, occhio alla pressione del torchio e poi asciuga bene i fogli prima di farli tornare lisci...). Travaglini, come altri, ad un certo punto della sua vita si è aggrappato alla difficile tecnica dell’acquerello, che mai perdona visto che un errore significa buttare via tutto. Ma lui di tecnica ne aveva da vendere, perché la formazione della Scuola del Libro l’aveva abituato a perseverare nella ricerca e nell’esplorare fino alla fine ogni possibilità. Lo ricordiamo nel suo studio nei pressi di piazza Redi, tenuto come la cella di un monaco, con il torchio a fare da “trono“. Travaglini è stato un grande incisore, andate a trovarlo in questa mostra, vale la pena.
Orario: tutti i giorni dalle 17 alle 23, fino al 1° settembre.
Giovanni Lani