La carica dei muratori: è partita la ‘Renco’

Camion in viale Venezia, inizia la demolizione dell’ex hotel Boulevard per farci appartamenti. Accordo fatto per l’area ex consorzio al porto.

Hotel Boulevard

Hotel Boulevard

"Al momento, anche se è ancora tutto in divenire, sia in viale Venezia che al porto nell’ex consorzio agrario, si dovrebbe usufruire dell’ecobonus. Uno stimolo interessante per il mercato", dice Giovanni Gasparini presidente della ‘Renco’, società che ha già inviato i camion a liberare lo stabile, l’ex hotel Boulevard, di viale Venezia "perché contiamo di partire con la demolizione la prossima settimana. Un lavoro che dovrebbe comportare una decina di appartamenti, ma in numero preciso ora è difficle dirlo perché molto dipenderà da cosa chiederanno i clienti. Vero che abbiamo già avuto diverse persone interessate, ma ancora i compromessi non li abbiamo fatti. Faremo il possibile per non disturbare il vicinato sia quando partirà la demolizione sia quando inizieranno i lavori".

Il mercato come risponde?

"Direi bene perché abbiamo già avuto persone che ci hanno chiamato e sono interessate. Così come devo dire che c’è molta curiosità per quello che riguarda l’edificazione al porto, dove contiamo di partire entro ottobre, anche se è ancora difficile dare una tempistica precisa. Un luogo, il porto, che a me ha sempre affascinato forse perché ci andavo da ragazzo in barca con mio padre. Spero anche che i pesaresi siano contenti del fatto che quel rudere venga eliminato, anche perché me lo ricordo così, da sempre".

Un passo indietro per farne poi uno in avanti: in viale Venezia, la prima sede della Renco che fra l’altro era già la sede del maglificio dei Salvaterra, che fine fa?

"Una cosa alla volta. Ora partiamo con l’ex hotel Boulevard, dopodiché vedremo cosa fare della vecchia Renco e cioè la sede storica dove ha iniziato mio padre. Metterci la sede della fondazione? Perché no. Può essere una buona idea".

Passo in avanti: al porto come si procede?

"Mancano ancora alcuni dettagli per iniziare con i lavori. Ma diciamo che siamo ormai a buon punto. La quota che dovremmo prendere noi dal fondo israeliano? Intorno al 30 per cento ed i lavori non saranno dati in subappalto perché noi siamo una impresa di costruzioni, non avrebbe senso. Ovvio che poi, parte l’ingegneristica e la direzione lavori, molte opere saranno date ad altre imprese un po’ come abbiamo fatto per l’edificazione della nuova sede della Renco lungo la Urbinate. Daremo lavoro a diverse imprese locali quando partiranno i lavori al porto".

Quanti appartamenti all’ex consorzio agrario?

"Noi contiamo su una settantina circa, tutti di livello, all’interno di una area che non pensiamo solamente per il mercato locale, ma anche per quello nazionale".

A buon punto la conclusione del pacchetto consorzio agrario perché il fondo israeliano guidato dal fanese Paolo Giorgini, ha chiuso l’operazione con le banche. Per cui tutta la società ‘Carducci’, che ha dentro immobili come la sede dell’Obi e terreni all’uscita dell’autostrada ed anche a Rimini, è passata di mano. Ora non resta che creare la società di scopo che dovrebbe chiamarsi ‘Calata 45’ con le relative quote: 30 per cento a Renco ed il restante 70 per cento che resta nelle mani del fondo israeliano. Va detto che all’interno del 70 per cento del fondo, che si era interessato a suo tempo anche all’acquisto del Bramante con Cassa Depositi e Prestiti, alcune quote sono nelle mani dell’avvocato Paolo Tanoni civitanovese attraverso una società. Per la cronaca, rispetto al progetto iniziale, sono stati eliminati i negozi al piano terra delle due torri, per ricavarci altri appartamenti. Restano in sospeso i tempi per l’hotel Garden in viale Trieste: demolizione forse per fine anno.

m.g.