
Matteo Ricci brinda con la famiglia Di Mulo
E’ partita dal container di una famiglia terremotata di Amandola, in provincia di Fermo, l’iniziativa di Matteo Ricci ‘Un marchigiano alla porta’. Titolo nuovo ma meccanismo che qui ben conosciamo: Ricci a cena nelle case delle famiglie, chiacchierata a tutto campo, tutto in diretta sui social: lo fece a Pesaro quando era sindaco, l’ha fatto quando provò a candidarsi per la segreteria del Pd e lo ripete adesso, probabilmente come primo passo verso le Regionali. Con la famiglia Di Mulo, proprietaria di un’azienda zootecnica, si è parlato di agricoltura e di Europa. Ricci ha ribadito la sua proposta per l’entroterra marchigiano: "un fondo che possa dare 30 mila euro alle giovani coppie che vogliono abitare in queste zone, o creare un’impresa, per contrastare lo spopolamento" e di rendere "gratuito il trasporto per la scuola agli studenti"
Sul tema del turismo Ricci ha detto che "ad Atim sono stati dati finanziamenti a cascata ma non si capisce dove siano finiti, un po’ come il brand ‘Let’s Marche’ che non si capisce cosa significhi o casa racconti" per questo "penso che vada venduto ben altro della nostra regione, come ad esempio la qualità della vita che offrono i nostri territori, dove in un’ora puoi essere tra i monti così come al mare", un concetto che "va esportato non solo Italia ma anche in tutta Europa e nel mondo".
"Il primo promoter non dovrebbe essere un testimonial ma il presidente stesso della regione – dice Ricci – bisogna dare un messaggio chiaro, chi vive nelle Marche, dall’entroterra alla costa, vive nel luogo più bello del mondo".