L’annuale crisi idrica estiva non smette di alimentare il dibattito sull’invaso di Mercatale di Sassocorvaro, che attende da tempo di essere svuotato da fango e detriti per riportarne ai massimi la capacità. Sul tema interviene anche l’ex dirigente dell’ufficio tecnico di Urbino, Michele Felici: "Dagli articoli usciti nei giorni scorsi sul Carlino, abbiamo appreso che l’invaso di Mercatale è stato progettato e realizzato con una paratia di fondo di 5 metri per 6 utile a smaltire, al termine dell’estate, tutto il limo e la sabbia che il Foglia accumula durante l’anno e che è utile per il ripascimento delle spiagge. Tale paratia di fondo a quanto pare però non si apre perché è stata installata una turbina per la produzione di energia che lavora con la caduta dell’acqua dalla sommità e produce elettricità per il consorzio di bonifica. Tale ente avrebbe un progetto di sfangamento innovativo (replicabile anche in altre dighe), redatto da Bonifica Marche Engineering, finanziato dal Mit per 8.669.413 euro, che riuscirebbe a recuperare 1 milione di metri cubi di invaso. Alla luce di tutto ciò, mi chiedo innanzitutto se la pratica dello sfangamento è possibile ed è compatibile con la stabilità di alcune abitazioni poste al limite del lago: passeggiando nei dintorni molto tempo fa ho sentito alcune voci che, come minimo, suggeriscono dei rilievi dettagliati delle abitazioni per evitare che problemi statici preesistenti vengano attribuiti allo sfangamento del lago".
Ma ammesso che lo sfangamento sia possibile e venga eseguito con il progetto da 8,6 milioni di euro, si chiede Felici: "La nuova potenzialità dell’invaso per quanto tempo rimarrebbe? È possibile che alla prossima piena (fra qualche settimana o mese) il bacino sia di nuovo interrato. È vero che in questo caso la piena deve essere eccezionale, ma va ricordato che oggi l’eccezionale è quasi la normalità. Considerando solo il normale apporto di detriti basta leggere il progetto iniziale della diga ove saranno stati quantificati certamente gli apporti che poi giustificano la paratia di fondo: questi apporti ci indicano (con ottimismo) il periodo di vita della nuova disponibilità idrica che va rapportata con una spesa di sfangamento che poi risulterebbe periodica. E se la centralina produce energia elettrica con l’acqua dalla sommità del lago, questa certamente non funzionerà quando utilizzeremo la nuova disponibilità di invaso che è nel fondo e, se si è capito bene, la centralina elettrica continuerà a non funzionare anche quando il livello del lago sarà più basso della sommità. Insomma, la centralina elettrica e la sua produzione di energia non possono limitare la corretta gestione dell’invaso e della diga che va gestita nel rispetto del progetto iniziale mettendo in funzione, quando necessario, la paratia di fondo. Non è possibile che il posizionamento della turbina elettrica impedisca la manovra della paratia di fondo perché in questo caso, a mio parere, ci sono gli estremi per una richiesta di risarcimento danni".