La città abbraccia il nuovo arcivescovo

Oggi pomeriggio l’ordinazione e l’insediamento di don Sandro Salvucci. Maxischermi per seguire la cerimonia che inizierà alle 16

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La fede è salda e pronta ad abbracciare il nuovo pastore e, nella giornata di oggi, la tecnologia darà una bella mano per l’arrivo, l’ordinazione e l’insediamento in Pesaro del nuovo arcivescovo Sandro Salvucci. Maxischermi e sedie ad occupare completamente il sagrato del duomo, all’interno del quale sono collocati altri schermi soprattutto per i fedeli che troveranno posto nelle cappelle laterali della cattedrale, a cominciare da quella del patrono San Terenzio dove saranno accolti i fermani. Ma l’occasione è troppo speciale per cui altri schermi sono stati predisposti all’interno del santuario della Madonna delle Grazie. Colui che arriverà in veste di semplice sacerdote nel pomeriggio e alla sera si ritroverà arcivescovo prendendo possesso della dimora episcopale pesarese, arriverà in città nel pomeriggio. Verso le 16 due diversi cortei usciranno dall’Episcopio e da Palazzo Lazzarini che gli sta di fronte ed entreranno in duomo per la celebrazione della lunga cerimonia di ordinazione di Sandro Salvucci per opera del suo predecessore arcivescovo Piero Coccia coadiuvato da Armando Trasarti vescovo di Fano e Rocco Pennacchio vescovo di Fermo. Saranno presenti una ventina di altri vescovi di varie diocesi delle Marche, sia in carica e sia anche emeriti.

Al termine della cerimonia strettamente ecclesiale e canonica, sarà poi la volta della cerimonia pubblica. Verso le ore 19 uscita dal duomo di un unico corteo che raggiungerà piazza del Popolo, dove è allestito un piccolo palco. Davanti alle autorità, ai picchetti, alle rappresentanze, ai fedeli e ai non fedeli semplici cittadini e anche davanti alla musica della Banda di Candelara, quello che sarà diventato monsignor Sandro Salvucci salirà su quel palchetto assieme al sindaco Matteo Ricci per ricevere il benvenuto della città e per rivolgere il suo primo saluto ai pesaresi nelle vesti e nella figura di loro nuovo arcivescovo e pastore per gli anni a venire. Intanto si sarà arrivati all’incirca verso le 20 e passa e sarà giunto il tempo della gran chiusura, con una novità che, a memoria d’uomo, da noi non ha precedenti in situazioni del genere. Siccome quella di oggi sarà fondamentalmente una giornata di festa religiosa e popolare, allora essa avrà la conclusione che spetta agli autentici giorni di festa: un bel rinfresco aperto a tutti immersi nella bellezza dei giardini di Palazzo Baldassini aperti per l’occasione. Tutto il programma si spera avverrà con la benevolenza del cielo, intesa in tutti i sensi.

f.b.