La discarica d’oro Pioggia di soldi per comprare i terreni e una casa colonica

E’ una legge del 2020 che alimenta le certezze della società Aurora. Equipara i rifiuti prodotti da una famiglia a quelli di una fabbrica. così il sacchetto che si getta nel cassonetto è pari al carico di un Tir.

La discarica d’oro  Pioggia di soldi  per comprare i terreni  e una casa colonica

La discarica d’oro Pioggia di soldi per comprare i terreni e una casa colonica

di Roberto Damiani

Hanno comprato terreni a Riceci per oltre 2 milioni di euro, pagando caparre che perderebbero se sfumasse tutto. Acquistate poi case, strade, annunciato la costruzione di una galleria per sbucare nella discarica, contattate 18 aziende delle Marche di recupero rifiuti perché portino i loro carichi nella futura discarica di Riceci, presentate tonnellate di carta in Provincia tra progetti e documenti per avere il via libera, vinto la paura di sei agricoltori a suon di soldi per farsi vendere i terreni giusti (ma 3 hanno detto di no). La società Aurora srl non si ferma di fronte al comitato di cittadini che non vuole la discarica né si mostra impensierita dalla raccolta di 3mila firme né sente il no chiaro e deciso del Comune di Petriano. Il 60 per cento della società è in mano ad Ambrogio Rossini della Cartiera Ciacci di San Marino e il 40 per cento a Marche multiservizi, società a maggioranza pubblica ma che non chiede certo il permesso ai suoi azionisti sindaci per voler fare una discarica in un anfiteatro naturale con vista su Urbino. L’ha chiesto al cda che ha votato sì compatto. Così tutto è pronto per realizzare un’enorme buca larga 400.000 mq dove seppellire 5 milioni di metri cubi di rifiuti industriali speciali non pericolosi. Mancano le distanze di legge dalle abitazioni (almeno 2 chilometri) ma la società pensa di aver ragione nel dire che una legge del 2020 ha equiparato i rifiuti urbani prodotti da una famiglia a quelli industriali (la legge dice da "altre fonti") e pertanto le distanze delle case possono scendere a 500 metri. C’era una casa più vicina, e per questo l’hanno comprata senza perdere tempo.

Contro questa macchina da guerra di soldi e potere politico (Confindustria si è schierata), il comitato dei cittadini si appella all’Unesco inviando oggi una lettera per chiedere aiuto nel difendere la valle dalle mire della società che, stando a calcoli prudenti, si aspetta di incassare fino a 50 milioni l’anno dall’attività della discarica per la durata di 25 anni. La pratica per l’autorizzazione è in Provincia. E’ stato chiesto anche un parere all’ex Genio civile della Regione che ha già fornito la sua risposta di forte perplessità: "E’ un luogo con un movimento franoso in corso, c’è un bosco che non si può abbattere ed esiste una vecchia discarica coperta da vegetazione che non si può riaprire". Non sono dei no, ma tre osservazioni da affrontare.

Ecco cosa intende fare l’Aurora srl: "Per il 50 per cento raccoglieremo rifiuti derivanti da trattamento degli urbani, per il restante 50 per cento avremo rifiuti produttivi o provenienti da impianti di recupero generati da imprese provenienti dalle Marche o dalle regioni limitrofe (la cartiera Ciacci è di San Marino ndr). Dovranno dire i produttori se hanno conferito rifiuti urbani o meno". C’è da stare tranquilli.