La ferrovia? Recuperiamo 8 minuti per perderne 26

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Gentile lettrice, sul fatto raccontato prevedo più o meno il seguente fronte di opinioni: non si può giudicare un intero sistema ferroviario dal semplice ritardo di un treno anche se superveloce (il che è già una contraddizione in termini); le ferrovie italiane scontano ancora il ritardo del trasporto su rotaie voluto dalla Fiat interessata solo alle strade per le auto e quello che andava bene per lei andava bene anche per noi; i treni italiani arrivavano in orario solo col fascismo, vogliamo la dittatura solo per avere più speranza di non perdere la coincidenza? Ma questa è roba spicciola, il vero senso della sua lettera sta tutto nel titoletto che lei le ha dato: "Tanto rumore per nulla", fra l’altro di chiara e nobile ascendenza shakespeariana, che sarebbe tutto l’ambaradan di innovazioni e di spostamenti messi in atto affinché, sulla tratta pesarese, i convogli ferroviari possano fruire di una percorrenza più veloce, in termini di tempo risparmiato otto minuti, diconsi otto minuti. Il "tanto rumore per nulla" starebbe nel fatto che, se questo è il filo logico del discorso, significa che un Frecciarossa che ritarda di 26 minuti è roba di un altro mondo. O forse vuol dire che se guadagna otto minuti vuol dire che accumulerà solo 18 minuti di ritardo?