La Festa della Liberazione finalmente con il corteo

Urbino torna alla normalità: sfilata, interventi, poi concerto al Collegio Raffaello. E a Parchiule ritrovo davanti al monumento che ricorda il sacrificio dei partigiani

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Dopo due anni di svolgimento in maniera ridotta a causa della pandemia, a Urbino la cerimonia per la Festa della liberazione torna a celebrarsi in forma tradizionale, lunedì, con la formazione del corteo a partire dal Municipio. Il raduno è previsto alle ore 10 di fronte alla sede del Comune, in via Puccinotti, per creare il corteo e avviarsi alla deposizione delle corone d’alloro sui cippi commemorativi tra il centro storico e viale Bruno Buozzi. I partecipanti saranno accompagnati dall’Orchestra di strumenti a Fiato di Urbino, che tornerà a sfilare a pieno organico. Alle ore 11, in Piazza della Repubblica, ci saranno gli interventi del sindaco, Maurizio Gambini, e della presidente di Anpi Urbino, Cristiana Nasoni. A seguire, per chiudere l’evento, toccherà di nuovo all’Orchestra di strumenti a fiato di Urbino, che, sotto la direzione del Maestro Michele Mangani, si esibirà nel tradizionale concerto del 25 aprile nel cortile del Collegio Raffaello. In caso di maltempo, ci si sposterà nella Sala Raffaello del Collegio.

Anche a Parchiule, frazione di Borgo Pace, il ritrovo è fissato lunedì alle 10.30 davanti al Monumento alla Resistenza. Interverranno il sindaco Romina Pierantoni, la segretaria Spi Sgil di Pesaro e Urbino Loredana Longhin e Paolo Giovannini, professore di storia contemporanea all’Università di Camerino. Le conclusioni saranno affidate a Francesco Palaia, responsabile nazionale delle Politiche della Memoria di Spi Sgil nazionale. Durante la mattinata è previsto anche l’intervento del coro Bella Ciao. Quello di Parchiule è uno dei monumenti più emblematici dedicati al grande sacrificio di partigiani nel nostro entroterra: nel giugno del 1944 si tenne qui l’ultima grande battaglia della guerra nelle Marche. L’esercito tedesco pensava di ritirarsi dietro la Linea Gotica ma sui monti dell’Alpe della Luna si trovavano i partigiani del II Battaglione della brigata Garibaldi Pesaro insieme a quelli della Banda Panichi assieme ad alcuni partigiani slavi decisi a dar battaglia e a ritardare la loro ritirata. Finita la guerra, per commemorare la grande battaglia e i partigiani che in essa persero la vita, venne costruito il Monumento alla Resistenza, costituito da più blocchi di pietra provenienti dai paesi della Ex Jugoslavia per ricordare i combattenti che, prendendo parte a quella grande battaglia, "trovarono libertà, fratellanza ed amore vincendo l’odio della guerra", come recita l’iscrizione sul monumento.

Andrea Angelini