MAURIZIO GENNARI
Cronaca

La giornata della nautica. Appassionati al porto. Le leggende di Azzurra e del barone Rothschild

I ricordi di chi aveva partecipato alle realizzazioni dell’epoca d’oro. La Lega Navale e il verricello per disabili che rende inclusivi gli scafi. Tanti arrivati in bici o in moto per la visita al cantiere Rossini. .

I ricordi di chi aveva partecipato alle realizzazioni dell’epoca d’oro. La Lega Navale e il verricello per disabili che rende inclusivi gli scafi. Tanti arrivati in bici o in moto per la visita al cantiere Rossini. .

I ricordi di chi aveva partecipato alle realizzazioni dell’epoca d’oro. La Lega Navale e il verricello per disabili che rende inclusivi gli scafi. Tanti arrivati in bici o in moto per la visita al cantiere Rossini. .

La giornata mondiale della nautica ha fatto il pieno di appassionati. Tanti arrivati in bici o in moto (il sindaco in Vespa) per evitare problemi con i parcheggi lungo strada Tra i Due Porti. Una giornata partita alle 9 e conclusasi alle 13 con tanto di spuntino organizzato dai padroni di casa del cantiere Rossini all’interno di uno dei grandi capannoni per la verniciatura degli yacht. Il cuore pulsante della giornata, il cantiere navale, ed a fare gli onori di casa l’ad Stewart Parvin e quindi il direttore Alfonso Postorino.

Rivoli di curiosi dispersi un po’ sulla banchine delle varie associazioni sportive ed i cantieri che si snodano lungo la strada compreso l’amarcord fotografico del porto organizzato da Volpini. Banchetti anche dove si spiegavano le varie attività sportive dei club e con la Lega Navale che ha messo in moto il suo Bobkat con vericello per posizionare le persone disabili all’interno degli scafi. Insomma non solo yacht di ricchi armatori pronti a salpare, e non solo scafi da competizione, ma anche un importante lato sociale come ha fatto appunto la Lega Navale.

Per organizzare le visite al "Rossini" il personale accompagnava i visitatori per gruppi. Nello scalo di alaggio anche un "Wally", una barca a vela da regata della Ferretti pronta a prendere il mare. Ma il punto che ha attirato più curiosi era quello dove c’era "Azzurra III", comprata dalla famiglia Vecchiola in Germania, portata a Fano e quindi per ultimare i lavori, assegnati al cantiere Volpini, da qualche settimana è a Pesaro. Anche una scaletta per guardare dall’alto lo scafo e vedere gli spartani posti per l’equipaggio.

Nel circolo dei curiosi anche due personaggi che nel mondo di Azzurra ci stanno alla grande come Andrea Talevi che ha fatto parte degli equipaggi e quindi Fabrizio Santini tra i tecnici della Yacht Officine dove è stata costruita la prima e la più celebre Azzurra. "Avevo appena finito le scuole tecniche – dice Santini – quando sono entrato a lavorare al cantiere navale e la produzione delle barche a vela iniziò con Torquato Gennari. Eravamo i migliori sul mercato per lavorare l’alluminio ed è un gran peccato che tutto quel patrimonio sia svanito nel nulla. Marco Cobau arrivò a Pesaro proprio chiamato da Gennari e quando si lavorava Azzurra c’era sempre un carabiniere che stazionava davanti ai capannoni per evitare che entrassero curiosi oppure ‘spie’ per carpire le tecnologie. Tutti ricordano Azzurra e il suo varo, ma tra quelli che vennero a Pesaro per farsi costruire una barca a vela, Gitana, anche il barone Rothschild. Quando veniva al porto, lui, considerato uno degli uomini più ricchi del mondo, aveva uno schieramento di macchine al seguito che faceva impressione".

Quindi Santini, riavvolgendo il nastro della storia delle Yacht Officine, ricorda anche aneddoti particolari: come quello tra Marco Cobau e Raul Gardini, il grande capo dell’impero Feruzzi che arrivava per seguire i lavori del Moro di Venezia. "Non c’era molta simpatia tra lui e Marco Cobau e si beccavano spesso. E allora mi chiamava per dirmi ‘fa la cortesia mi vai a chiamare il geometra Cobau...‘. Cobau era ingegnere, ma Gardini lo... declassava".

m.g.