Con l’approvazione del Consiglio comunale, avvenuta 48 ore fa, molto probabilmente "La Giostra", scuola dell’infanzia di via Filzi, da comunale diventerà statale, cioè entrerà a fare parte dell’Istituto comprensivo Olivieri. Questo comporterà anche che cambieranno le educatrici: nel giro di due anni le attuali verranno sostituite da personale statale. Le educatrici comunali verranno dislocate nell’ambito dei servizi educativi. Per avere certezza che ciò avverrà bisognerà attendere il via libera della Regione Marche a cui, sul cambio di casacca, spetta l’ultima parola essendo competente del dimensionamento scolastico, cioè della distribuzione dell’offerta didattica nei territori. Per un Comune come Pesaro, dalla ventennale tradizione di scuole dell’infanzia comunali, la statalizzazione è un cambio di paradigma, impensabile fino all’arrivo del nuovo sindaco, Andrea Biancani. Basti dire che la richiesta dell’Olivieri di poter acquisire La Giostra attendeva sul tavolo della giunta comunale da almeno sei anni, senza trovare sponde.
Che cosa è cambiato?
"Direi quasi tutto – osserva Biancani –, se pensiamo ai nuovi bisogni delle famiglie che oggi chiedono maggiore disponibilità di posti negli asili nido. E Pesaro ha 13 nidi comunali, mica pochi".
Come riuscirà ad incidere sulle liste d’attesa – sono 140 i bambini 0-3 anni che a Pesaro vorrebbero poter entrare in un nido comunale – la statalizzazione de La Giostra?
"Qualora la Regione accolga la nostra richiesta di statalizzare La Giostra, di conseguenza, nel giro di due anni scolastici, riusciremo a creare una novantina di posti in più nei nidi comunali. Infatti la trasformazione de La Giostra libererà, in due anni, otto educatrici che, dislocate dove serve, potranno essere impiegate nel potenziamento del servizio 0-3 anni".
Questo non riassorbe le liste d’attesa...
"I dati aggiornati riguardo al fabbisogno di nidi in città contano 100 bambini e non più 140 in lista d’attesa. Se nell’arco di due anni creeremo nuovi posti per 90 di questi, saranno solo dieci quelli che rimarranno fuori. Ma bisogna considerare un altro fattore che vent’anni fa non influiva sulla politica educativa".
Quale?
"La denatalità. La statalizzazione ci permette di dare flessibilità al sistema educativo comunale. La capacità di un Comune di assumere è abbastanza rigido e non riesce ad adattarsi alle necessità demografiche, ma con una gestione flessibile del personale, agendo di sponda con l’offerta statale si riesce a dare sia il servizio delle materne (3-6 anni) che quello, attualmente molto richiesto, dello 0- 3 anni. Il tutto, inoltre avverrà riuscendo a garantire un elevato standard qualitativo e, almeno per il prossimo anno scolastico, nessun aumento delle tariffe. Assicuro che visti i drammatici tagli alla spesa corrente che come Comune subiremo già da quest’anno, anche quest’ultimo aspetto era tutt’altro che scontato".
Aumenterete le tariffe?
"L’obiettivo è di non aumentarle"
Quando si saprà se La Giostra sarà statalizzata o meno?
"La giunta regionale delibera sul dimensionamento tra la fine di dicembre e i primi di gennaio, in tempo (si spera) per le preiscrizioni nelle scuole. Allora dovremo sapere con certezza l’esito dell’iter a cui noi abbiamo dato impulso con il voto in Consiglio comunale. Ringrazio l’assessora Camilla Murgia, la presidente Romina Dominici e la III Commissione consigliare per l’ottimo lavoro svolto in queste settimane".
Il preside Flavio Bosio, all’indomani dell’approvazione con 21 voti favorevoli e 10 astenuti in Consiglio comunale, è molto contento: "Accogliere La Giostra – ha osservato – all’interno dell’Olivieri dà forza al segmento dell’Infanzia che all’interno dell’Istituto era garantito dalla scuola "Il Glicine". Con l’aumento del numero di sezioni dell’Infanzia sarà possibile potenziare la programmazione pedagogica per l’età 3-6 anni, anche in continuità didattica con le scuole primarie, Manzi e Lubich, entrambi di prossimità rispetto alle scuole d’Infanzia".