La Madonnina come nuova "Così le rifaremo la testa"

Annunciata l’opera di restauro della statua dei Cappuccini lesionata dal sisma. Tutti i frammenti verranno incollati, ma il cantiere sarà a 10 metri di altezza.

La Madonnina come nuova  "Così le rifaremo la testa"

La Madonnina come nuova "Così le rifaremo la testa"

Era la mattina del 9 novembre 2022 quando i cittadini di Pesaro si sono svegliati di soprassalto, colti impreparati da un terremoto. Tutti scesi per strada per la paura, poi alzando gli occhi al cielo, subito parecchi notarono una cosa: un pezzo della Madonnina della Chiesa di San Francesco si era staccato, cadendo rovinosamente a terra. Quella statua spezzata, entro fine giugno, sarà solamente un ricordo, perché dal 5 giugno in poi cominceranno i lavori di restauro di quella parte della nuca che sorreggeva l’aureola e che illuminava il passaggio di tutti i cittadini che entravano dentro la città: "Vogliamo riportare la statua della Madonnina come era un tempo – ha spiegato Chiara Cacciaguerra, presidente del Lions Club Pesaro Della Rovere –. Abbiamo voluto accogliere la richiesta di tutti quei cittadini che vedono questa statua come un punto di riferimento, una stella polare della loro quotidianità. Grazie ad un contributo della Renco S.p.a., infatti, si è potuto iniziare un percorso di riprogettazione della calotta cranica rovinata, ricreando finalmente la Madonnina in tutta la sua interezza". I lavori di restauro sono stati affidati a Michele Pagani, restauratore proveniente da una delle zone colpite dalla recente alluvione, Lugo di Ravenna: "Per prima cosa – spiega Pagani –, andremo a re-incollare tra di loro tutti i frammenti ritrovati del pezzo del cappuccio, per quello che è possibile, per così ridare al pezzo la sua forma originale. Poi, la parte difficile: si dovrà rimontare il tutto in cima ai 10 metri di opera. Per fare questo, si dovrà aprire per un breve periodo un cantiere che ci permetterà di fissare dei chiodi, tra la parte posteriore della testa e il cappuccio caduto, per evitare, inoltre, successivi incidenti di questo genere. Purtroppo, però, bisogna dire che c’è un piccolo problema strutturale: la statua, dentro, è vuota e i continui cambiamenti climatici potrebbero, in futuro, danneggiare anche la parte bassa della Madonnina". Un restauro che capiterà a fagiolo con l’inizio dell’anno mariano della Chiesa di san Francesco, perché, come racconta padre Marcello Montanari, vicario parrocchiale "80 anni fa, ai tempi della seconda Guerra Mondiale, durante una secca e senza piogge estate, i tedeschi pensarono di far saltare in aria la chiesa, giudicata un punto strategico vicino alla stazione. Quando andarono a posizionare il tritolo, il sotterraneo si allagò, come per miracolo, evitandone la distruzione".

Alessio Zaffini