AMEDEO PISCIOLINI
Cronaca

"La mia candidatura non è illegittima". Piccini, botta e risposta a Grassi

Il presidente dell’Unione montana: "Non c’è nessuna incompatibilità col ruolo nell’Unione e addirittura non c’è neanche tra una eventuale elezione a consigliere regionale e il ruolo di vertice dell’ente" .

Alessandro Piccini. , presidente dell’Unione montana del Catria e Nerone

Alessandro Piccini. , presidente dell’Unione montana del Catria e Nerone

"Rispetto all’uscita del collega Grassi su ‘Il Resto del Carlino’ di un paio di giorni fa, sento l’obbligo di fare alcune precisazioni". A parlare è il presidente dell’Unione montana del Catria e Nerone Alessandro Piccini verso il quale, dopo la sua candidatura a consigliere regionale, il sindaco di Acqualagna Pier Luigi Grassi ne aveva richiesto le dimissioni dal vertice dell’ente montano.

"La prima precisazione riguarda il metodo - argomenta Piccini -. Si parla di stile istituzionale e poi si chiedono le dimissioni del presidente dell’Unione montana sui giornali, senza che al tavolo dei sindaci dell’Unione sia mai stata posta nessuna questione di legittimità alla guida dell’ente dove il Comune di Acqualagna è rappresentato dal vicepresidente, qualificato esponente di maggioranza nel consiglio comunale, Luciano Magnanelli, con cui ottimo è il rapporto e che ringrazio per il contributo costante. La seconda è sul merito. Porre l’attenzione su problemi territoriali quali la sanità, a garanzia del diritto alla salute di un intero comprensorio non solo credo sia lecito da parte del presidente dell’Unione montana, ma più che doveroso. Così come lo è stato intraprendere per la prima volta un percorso di ascolto e di coinvolgimento dei medici di medicina generale e degli infermieri, protagonisti diretti di questo ambito. Questo percorso ha portato alla produzione condivisa di documenti di sintesi votati e/o condivisi con tutti i sindaci, nessuno escluso, e che sono stati sempre trasmessi agli assessorati regionali competenti e alle rispettive dirigenze tecniche. Nessuno ha poi contestato la validità o la necessità di singoli potenziamenti di servizi come il Punto Salute ad Acqualagna o l’infermiere di comunità ad Apecchio/Piobbico; mi sono limitato solo a richiamare, come il mio ruolo istituzionale impone, una maggior concertazione territoriale poiché, data la scarsità di personale e di budget a disposizione, ritengo sia necessario ottimizzare le scelte e inserirle all’interno di un’unica visione d’insieme. Il rischio sarebbe quello di legittimare ogni Comune a chiedere l’attivazione dello stesso servizio ovunque, sapendo già che questo non è concretamente possibile. Rispetto alla richiesta di dimissioni rimetto la decisione al consiglio dei sindaci che ringrazio per la fiducia finora concessa. Consapevole che la candidatura alla Regionali non è illegittima, non c’è nessuna incompatibilità col ruolo nell’Unione e addirittura non c’è neanche incompatibilità tra una eventuale elezione a consigliere regionale e il ruolo di presidente dell’ente. In questi otto mesi di presidenza ritengo di aver interpretato il ruolo territoriale nel rispetto di tutte le sensibilità, dedicando tempo ed impegno ad un ruolo (gratuito) perché convinto che la soluzione ai problemi dell’entroterra non può che passare per la capacità di un intero territorio di fare squadra".

am. pi.