GIOVANNI VOLPONI
Cronaca

La prima volta di Urbino. Il prefetto chiama a raccolta le donne al potere:: "Lottiamo per la vera parità"

Nella città ducale le celebrazioni provinciali per il 2 Giugno: non era mai successo. Emanuela Saveria Greco centra tutto sul ruolo femminile: "Molto ancora da fare". .

Nella città ducale le celebrazioni provinciali per il 2 Giugno: non era mai successo. Emanuela Saveria Greco centra tutto sul ruolo femminile: "Molto ancora da fare". .

Nella città ducale le celebrazioni provinciali per il 2 Giugno: non era mai successo. Emanuela Saveria Greco centra tutto sul ruolo femminile: "Molto ancora da fare". .

La suggestione che si prova osservando il prefetto passare in rassegna la compagnia d’onore interforze in piazza Rinascimento è sicuramente tanta, oltre che del tutto inedita: le quinte naturali di Palazzo Ducale, chiesa di san Domenico e Cattedrale hanno fatto ieri da sfondo a una festa della Repubblica quanto mai partecipata e ben riuscita. L’idea del prefetto Emanuela Saveria Greco alla fine è stata vincente: Urbino era gremita e tutto è filato liscio, dalla deposizione della corona alla lapide dei caduti per la Resistenza, in piazza della Repubblica, fino al buffet finale ospitato in uno dei palazzi dell’Ateneo. Nel mezzo, delle immagini difficili da dimenticare, anche perché dal 1946 non si era mai tenuta una celebrazione provinciale a Urbino. Piazza Rinascimento, col suo pendio naturale, è stato un perfetto auditorium in cui si sono disposti, attorno allo spazio vuoto dominato dal pennone dell’alzabandiera, sulla sinistra i gonfaloni dei comuni e delle associazioni e l’orchestra di fiati di Urbino; sulla destra le forze dell’ordine; in fondo, il palco per i discorsi con l’orchestra degli studenti dell’istituto Volponi Pascoli, interpreti di vari brani più o meno moderni, con tanto di pizzica calabrese in omaggio alle origini del prefetto. Dopo l’alzabandiera e la calata del tricolore da palazzo Boghi e la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica, il prefetto ha focalizzato il suo discorso sul ruolo delle donne, prendendo spunto dal primo 2 giugno, quello del 1946, quando il suffragio divenne anche femminile: "Qualcuno afferma che la donna contemporanea, competente, determinata, dinamica, ha comportato la crisi di alcuni uomini impreparati a confrontarsi con una donna così autonoma. Ma credo che involontariamente proprio l’uomo sia la causa di questa nuova consapevolezza delle donne, per tutti i compiti che ha sempre delegato loro, facendo sì che diventassero quasi delle eroine. Questa condizione negativa ha fatto nascere nelle donne gli anticorpi per combatterla e quindi possiamo affermare che molti uomini sono stati una buona palestra per l’ottima forma oggi raggiunta dalle donne, ma accanto alle donne che sono riuscite ad ottenere il proprio spazio nella società, ne troviamo tante altre che non hanno la forza economica o psicologica per uscire da situazioni difficili, da relazioni sbagliate che a volte sfociano nei casi di codice rosso. La violenza, la mancanza di rispetto, l’assenza di empatia non sono più emergenze straordinarie, ma stanno diventando drammi quotidiani". Greco ha concluso con un appello: "Molto è stato fatto, ma ancora c’è tanto da fare per una vera e diffusa parità e noi, donne delle istituzioni, dell’imprenditoria, dell’associazionismo, del giornalismo, abbiamo il dovere di fare tutto il necessario per arrivare ad una vera parità di genere fortemente voluta dai padri costituenti nell’articolo 3 della Costituzione".