Tra le tante cose che hanno riportato la figura di Arnaldo Forlani alla giusta attenzione dellacittà con un consiglio comunale solenne, non poteva però mancare il cogliere l’evidente inadeguatezza di uno spazio di non più di cento posti come la Sala della Repubblica del Teatro Rossini. Avendo presente che solo i membri del consiglio sono trenta a cui bisogna poi aggiungere giornalisti e funzionari... è facile capire perché sono sorti problemi di capienza, visto che sono rimaste fuori tante persone che volevano veramente far parte di questo omaggio a quello che è stato giustamente definito "il più importante politico della storia della città e della regione".
Un’inadeguatezza complessiva che ha scontentato molti. Anche coloro che hanno colto la imprevista sovrapposizione con il funerale di un altro democristiano come Ilaro Barbanti. Chi non aveva potuto farsi inserire nell’elenco degli ospiti è rimasto fuori. Compreso l’ex sindaco e senatore Giorgio Tornati, che pure aveva suggerito la Sala della Repubblica, ricordando il decisivo appoggio di Forlani per la riapertura del teatro Rossini. Con lui l’ex-rettore di Bologna Ivano Dionigi, l’ex presidente del consiglio regionale Vittoriano Solazzi, e il segretario provinciale dei Fratelli d’Italia Giorio Mochi. Forse aveva un senso organizzativo maggiore scegliere la sala della Prefettura, come secondo alcuni era stato fatto prima di cambiare idea.
A ripercorrere tutta la carriere politica e personale di Forlani è stato poi Giorgio Girelli, coordinatore del Centro Studi Sociali "De Gasperi": "Forlani è stato un pesarese che ha lasciato un solco; è stato protagonista e simbolo della prima Repubblica. Una persona discreta, responsabile, una personalità che ha tanto fatto per l’Italia". Da segnalare gli altri interventi dei consiglieri comunali. Da Giampiero Bellucci, (Pd). "Cresciuto nella nostra città, formatosi in età giovanile nelle file dell’Azione Cattolica della Parrocchia di Loreto. Dagli studi universitari in Legge, l’impegno nel sindacato unitario, poi la collaborazione a Roma con Amintore Fanfani. Forlani trova in questo percorso formativo un naturale sbocco ad impegnarsi nel nascente partito della Dc". Giulia Marchionni (Prima c’è Pesaro): "Ho avuto l’occasione di studiare Arnaldo Forlani e posso parlarne senza paura di sbagliare". Infine Stefano Mariani (Il Faro). "Conobbi Forlani al tempo del Liceo Scientifico, nella sede della Dc a Pesaro. In quel breve momento ci confrontammo e mi disse delle parole che non ho mai dimenticato “La politica va fatta pensando“".
l.lu.