Nel giro di una decina di giorni si dovrebbe concretizzare l’incontro tra il presidente della Provincia Giuseppe Paolini e un funzionario della Banca d’Italia che si occupa degli immobili da dismettere. Tema: l’acquisizione della ex filiale di via Rossini chiusa ormai da diversi anni. Perché si va avanti per arrivare ad una trattativa concreta per l’acquisizione dello stabile. E la provincia ci punta con decisione. Questo anche perché l’attuale sede dell’ente in viale Gramsci inizia a mostrare le pecche e gli acciacchi degli anni. Tanto che è partita una richiesta di variante al fine di poter ricavare appartamenti e anche negozi al piano terra. "E qualcono si è fatto anche avanti per avere informazioni", dice il presidente Paolini. Un Paolini che appare deciso a perseguire questa strada "perché sono dell’opinione – dice – che un ente come quello provinciale debba rimanere nel cuore della città e secondo me l’attuale sede della Banca d’Italia in via Rossini, è ideale".
Paolini comunque ha anche pressioni di non poco conto per cambiare... strada. Perché la Provincia è proprietaria di un terreno a Villa Fastiggi "e qualcuno si è fatto avanti, ma non esponenti del Partito democratico, per trasferire la sede proprio a Villa Fastiggi anche per valorizzare il quartiere ed anche per il fatto che si è attaccati alla Montelabbatese", continua ilmassimo esponente di viale Gramsci.
Che aggiunge: "Comunque fino a prova contraria alla presidenza ci sono io che deciderò su questa questione assieme a tutto il consiglio. Noi per l’acquisizione della sede di via Rossini siamo disposti ad arrivare fino ad un milione e 700mila euro, tenendo presente che poi ne dovremmo spenderne altri per alcuni lavori di adeguamento che dovremmo comunque fare. Ma siamo lontani come impegno economico da quello che dovremmo nel caso spendere per costruire una sede nuova magari in posti che non sono centrali. Per questa ragione rimango dell’opinione che la via che vogliamo perseguire sia la migliore e anche la più giusta anche perché si sta per mandare in archivio la legge Delrio che aveva decrato la chiusura di questo ente intermedio e cioè la Provincia".
Insomma la resurrezione della Province pare destinata a passare per Banca d’Italia. "Ho detto e ripeto che noi se accettano da Roma la nostra offerta firmiamo subito, anche se io quando ci dovremmo nel caso spostare, non sarò più presidente", conclude il presidente Paolini.
m.g.