La Regione affonda la ciclovia del Metauro

Chiusa la conferenza dei servizi per "pareri negativi" che non ci sono. Andrea Biancani: "Un atto scellerato, persi 4,5 milioni"

Cancellata la pista ciclabile accanto alla vecchia ferrovia Fano–Urbino. La Regione Marche ha chiuso la conferenza di servizi aperta un anno fa. Questo comporta subito una serie di conseguenze: messo in cantina o perduto il finanziamento di 4,5 milioni di euro pronta cassa per l’opera, speso inutilmente denaro pubblico per il piano di fattibilità, rinviato di anni un qualunque progetto alternativo dovendo a questo punto espropriare terreni privati attigui alle case, puntare sulla fantasia per creare una pista ciclabile omogenea fino a Urbino.

Ma ecco la lettera del direttore regionale Nardo Goffi con la quale si avvisa un lungo elenco di enti che la partita della pista ciclabile del Metauro accanto alla ferrovia è chiusa:

"Con la presente si comunica che con Decreto del Dirigente del Servizio Tutela, Gestione e Assetto del Territorio n°84 del 29 aprile 2021 è stata adottata la determinazione di conclusione negativa della Conferenza dei Servizi del 20022020 sulla base dei pareri negativi, non ancora superati, resi dagli Enti convocati, nonché sulla base della modifica del tracciato di progetto.

Al fine di comunicare ai soggetti che per legge devono intervenire nel procedimento ed ai soggetti nei confronti dei quali il provvedimento finale è destinato a produrre effetti diretti, si trasmette copia del Decreto ai soggetti in indirizzo".

I pareri negativi di cui parla il dirigente regionale sono due. Autostrade aveva sbagliato ad attribuire in fase di opere di compensazione una particella di 250 mq al Comune di Fano mentre era di Rfi, con correzione dell’errore già avvenuta, e sempre Autostrade è chiamata a firmare una concessione per far passare la pista ciclabile sotto un loro ponte. Una concessione che, per averla, occorre chiederla ma a quanto pare questo non era stato fatto. Sono questi due i "pareri negativi" che avrebbero motivato la chiusura della conferenza di servizi e l’affondamento del progetto portato avanti dal consigliere Andrea Biancani.

Il quale dice: "E’ una decisione scellerata, gravissima, che fa perdere un finanziamento di 4,5 milioni già pronto, che ricaccia indietro di decenni la lancetta della cultura della mobilità, costringendo questa provincia ad essere prigioniera dell’immobilità per una scelta politica di sfregio al buon senso e all’intelligenza della gente". Non è un caso che per domenica 9 maggio, alle 15.30, dalla stazione di Cuccurano, si ritroveranno in tanti per una manifestazione di protesta con camminata sui binari.