La ricetta di Elena: "Lotta al caro energia e forza all’impresa 4.0"

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Elena Fabbri, avvocato penalista, con una solida esperienza nella tutela di quanti operano nel terzo settore è capolista al Senato, candidata all’uninominale con Azione di Carlo Calenda. Pesarese doc, classe 1982, Fabbri è anche la più giovane candidata d’Italia di tutti i partiti in corsa per uno scranno a Palazzo Madama.

Avvocato, quali trascorsi in politica?

"Nessuno, sono un volto nuovo. Quella di Azione di Calenda è la prima tessera di partito della mia vita".

Cosa l’ha convinta?

"Il fatto che Azione sia un partito alimentato dalle idee e non dalle ideologie".

Fuori gli esempi.

"Abbiamo un programma molto articolato sull’energia: siamo gli unici ad aver prefigurato azioni sul breve, medio e lungo termine. Senza aver paura di fare scelte impopolari".

In effetti Calenda non ha escluso l’impiego dell’esercito per ottenere l’avanzamento del Paese nelle infrastrutture strategiche per lo sviluppo economico sostenibile...

"Quella dell’esercito è stata una iperbole, ma la sostanza è che ci sono infrastrutture di interesse nazionale non opinabili. I rigassificatori vanno azionati e non solo a Piombino: ben venga valutare altri territori, non ultimo Falconara".

I rigassificatori sono la vostra soluzione nel breve e medio termine...

"Sì. Si tratta di interventi che vanno valutati sul piano industriale nell’ottica del risparmio energetico, così come le fonti rinnovabili sono un investimento della nuova economia possibile grazie alla transizione ecologica".

Altre tematiche a lei care?

"Occupazione, impresa, giovani e parità di genere"

Anche qui: fuori le idee...

"Le nostre imprese spendono 200 miliardi in burocrazia: è insostenibile, soprattutto per un tessuto aziendale fatto per la maggior parte di piccole e medie realtà artigianali"

Quindi?

"A tutto vantaggio della competitività è’ necessaria la semplificazione burocratica per liberare risorse più utili se investite in Informatizzazione e innovazione tecnologica (industria 4.0)"

Idee per i giovani?

"Defiscalizzare i primi tre anni di attività avviate da giovani under 35".

Per la parità di genere?

"Parità salariale rispetto ai colleghi maschie e possibilità alle donne imprenditrici di rientrare dopo la maternità potendo contare su agevolazioni fiscali".