Green Pass a scuola: "Chi non è vaccinato rischia il licenziamento"

Intervista al direttore dell’ufficio scolastico regionale, Marco Ugo Filisetti, a pochi giorni dal ritorno sui banchi fissato al 15 settembre

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di Marina Verdenelli

Direttore Filisetti, mancano venti giorni all’inizio della scuola. Sarà un anno particolare, con importanti novità da gestire tra Green pass, didattica in presenza e una pandemia ancora in corso. La scuola è pronta?

"Non ho segnali di istituti in difficoltà. Molte prescrizioni per l’inizio del nuovo anno scolastico sono le stesse che c’erano in quello precedente, anzi una prescrizione è decaduta ed è quella del distanziamento sociale all’interno delle classi. Mi riferisco ai banchi di scuola, quelli che abbiamo lasciato ad un metro di distanza, ecco questo limite dal 15 settembre non ci sarà più salvo nuove indicazioni. Tutto sommato la scuola è pronta, dal punto di vista delle aule che accoglieranno i ragazzi siamo a posto, le grandezze e la superficie ci sono. Altra novità è che avremo gli studenti in presenza al 100%. Basta dad, anche questo salvo ripensamenti".

E per il Green pass come si stanno organizzando le scuole del territorio?

"Le modalità organizzative non sono ancora state definite dal governo, si attende la conversione del decreto in legge, speriamo arrivi nei prossimi giorni. Intanto però le scuole possono contare sulle rispettive autonomie per organizzare i controlli e gli accessi".

I presidi attendono indicazioni anche dal vostro ufficio, per sapere se dovranno fornirsi di tablet per leggere i codici della certificazione piuttosto che utilizzare cellulari propri. Cosa si può dire loro?

"Si può dire che l’esibizione del Green pass o di un test certificato che sia un tampone o altro è prerogativa indispensabile per entrare a scuola, parlo del personale scolastico perché agli studenti non è richiesto. A loro continuerà ad essere misurata la temperatura corporea che non dovrà superare i 37 gradi e mezzo. Che strumenti utilizzare per il controllo non è uno ostacolo insormontabile e una volta arrivati i chiarimenti ogni istituto provvederà con le attrezzature necessarie. Al momento ci sono approfondimenti in corso per ciò che riguarda la privacy".

Quindi controlli solo quotidiani e non registri fissi?

"Attendo che arrivino i chiarimenti ministeriali".

Chi controllerà che le scuole chiedano o meno il Green pass per entrare?

"Gli istituti sono sottoposti al controllo dell’ufficio scolastico, c’è un servizio di vigilanza, del personale incaricato e lo farà. Questo fermo restando che i controlli sono anche una prerogativa di altre autorità preposte come le forze dell’ordine. Noi abbiamo gli strumenti per farlo e li utilizzeremo nelle modalità previste che non sto a dettagliare più di tanto per ovvi motivi". Cosa succederà a chi non rispetterà le regole?

"Il personale ha tre opzioni: entrare col Green pass, entrare con una test effettuato oppure non entrare in servizio senza lo stipendio pagato. Le scelte sono tutte e tre legittime e qui non giudico il valore etico di nessuno. Chi invece andrà a scuola non osservando le norme della pubblica istruzione compirà un inadempimento quindi attraverso gli uffici competenti, c’è un ufficio procedimenti disciplinari che se ne occupa, verranno adottati provvedimenti pari alla condotta che si è tenuta. Il dipendente rischia dal richiamo fino al licenziamento".

Pochi studenti si sono vaccinati, è un problema?

"Noi auspicavano che lo facessero perché riduce i rischi del contagio, se si vaccinano è meglio ma non essendoci una norma che lo impone, se non vogliono pazienza".

Capienze bus all’80%, si aspettava di più?

"No, già lo scorso anno abbiamo testato che basta ad assicurare la didattica in presenza al 100% senza i doppi turni".