
Filippo Biagianti e Vittorio Ondedei. Il documentario è nato grazie a loro
Non poteva che tenersi a Pesaro, in occasione della terza giornata della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema che si è tenuta ieri, la proiezione in prima assoluta del documentario "La leggenda di Zagor", che racconta la storia e la vita artistica di Mirko Bertuccioli, in arte "Zagor", cofondatore della band I Camillas, scomparso nel 2020 a causa del Covid. Un modo per ricordare l’artista pesarese, attraverso le testimonianze e i contributi delle tantissime persone che l’hanno conosciuto e hanno avuto la fortuna di incrociarlo nel loro cammino.
Un documentario nato grazie al giornalista e film maker, Filippo Biagianti e a Vittorio Ondedei, musicista, attore e scrittore, cofondatore dei Camillas, che hanno voluto raccontare non soltanto il Mirko musicista ma anche la sua persona. Bertuccioli infatti era anche organizzatore di eventi, dj e gestore del Plastic, indimenticabile negozio di dischi di Pesaro e come spiegano gli autori "l’idea di fare un film su di lui è stata una questione di batticuore, anche per dimostrare che si può fare musica e tanto altro". Biagianti aggiunge: "Volevamo rendere omaggio a Mirko, non soltanto come artista ma ricordarlo anche dal punto di vista umano, visto che era anche un vero e proprio aggregatore sociale. Un artista eclettico, a tuttotondo, estremamente inclusivo ed autentico". Un progetto nato anche grazie alla collaborazione di Marco Roscetti ed Enrico Zampa, oltre che di Vittorio Ondedei. "Il progetto è nato nel 2021, quando abbiamo iniziato a raccogliere tantissimi contenuti, storie e aneddoti che riguardavano Mirko – dicono Ondedei e Biagianti -. Abbiamo ripreso filmati girati anche vent’anni fa, abbiamo realizzato nuove interviste, abbiamo raccolto tantissimo materiale, fino a 15 ore di girato. Poi da lì abbiamo iniziato a fare una scrematura, per arrivare prima a cinque ore di girato e poi ai 90 minuti del documentario, in pratica un distillato minimo". Secondo i due autori è stato proprio "un viaggio nel caos organizzato – continuano – perché avevamo tantissimi contributi, ai quali alla fine siamo riusciti a dare una linea narrativa che non fosse un semplice ricordo. Tantissimi conoscevano Mirko, tanti amici hanno voluto dare il loro contributo. Tanti sono a Pesaro per la proiezione del film, ma tanti altri non sono potuti essere presenti".
E chi ha vissuto Zagor fianco a fianco è stato ovviamente Ondedei: "Ci conoscevamo già da anni – dice – ma dal 2004 io e Mirko abbiamo vissuto praticamente tutti i giorni insieme, tra concerti, registrazioni ma anche momenti di vita quotidiana. Lo abbiamo però voluto ricordare attraverso le persone che lo conoscevano, un modo anche per stare insieme a lui. Nel tempo infatti Mirko è diventato un personaggio artistico che ha lasciato il segno in tante persone: era Zagor dei Camillas. Questo documentario – concludono - è sicuramente un modo per far scoprire Mirko a chi non lo conosceva ma anche per sapere tante cose inedite su di lui, anche per chi invece l’aveva conosciuto". Dopo la prima di Pesaro, il documentario "La leggenda di Zagor" sarà proiettato a Lugano, in Svizzera e tante sono state le richieste già arrivate da tantissime realtà d’Italia per poter programmare nuove proiezioni.
Alice Muri