"La statale sotto le mura potrebbe franare"

Michele Felici, già dirigente del Comune, si occupò del caso più di 15 anni fa. Studi fatti, finanziamenti disponibili e lavori mai eseguiti

"La statale sotto le mura potrebbe franare"

"La statale sotto le mura potrebbe franare"

La statale alle porte di Urbino potrebbe franare improvvisamente. A lanciare l’allarme è Michele Felici, ex dirigente dell’ufficio tecnico comunale, in una lettera aperta che tramite le nostre pagine indirizza al sindaco e all’amministrazione.

"Nell’asfalto della strada che dall’ex consorzio conduce a Urbino – scrive Felici – nei pressi del bivio con via della Stazione, si notano delle crepe o fessure che preludono ad un qualche movimento franoso. Nel lontano 2007, con decreto dell’Autorità di Bacino Regionale, la zona è stata classificata come “area in dissesto gravitativo con pericolosità media (P2) e rischio elevato (R3)“. Il progetto per risolvere il dissesto, dopo accurata indagine geologica, prevedeva dei drenaggi che dovevano scaricare l’acqua su una galleria che doveva servire anche per mantenerli funzionanti nel tempo (tramite dei contro lavaggi)".

Visto che il piano regolatore prevedeva di collegare la vecchia fornace Volponi con via Santa Chiara tramite un impianto di risalita meccanizzato, era stato anche progettato un impianto che, dopo una parte iniziale scoperta, doveva proseguire fino a via Santa Chiara in galleria, sfruttando il tunnel sia per il passaggio sia come canale drenante per il versante, in modo da non modificare e alterare il paesaggio. Prosegue Felici: "Il progetto generale di risanamento, compreso quanto necessario per il “trasporto di massa“, ha ottenuto tutte le necessarie approvazioni completando anche l’iter amministrativo per poter accedere al finanziamento che ammontava a circa diciannove milioni di euro. Il Ministero dell’Ambiente aveva finanziato per 2 milioni il primo stralcio del progetto di risanamento ma, avviati i lavori del versante, questi sono stati interrotti perché sono venuti alla luce i resti di una villa romana e l’amministrazione non ha cercato di superare l’ostacolo né di procedere almeno per stabilizzare il versante. I nostri bravi amministratori hanno giudicato e giudicano questo tipo di lavori inutili e, dato che sono bravi e lavorano per l’interesse dei cittadini, li cancellano evitando di spendere anche le somme disponibili". Ma le crepe nell’asfalto, unite alle fenditure nel torrione di santa Chiara e a un lungo smottamento anche nei pressi dello stesso bivio con via della stazione, hanno allarmato in tanti, compreso Felici che conclude: "Peccato che, se le cose non si fanno, poi la natura presenta il conto. E così, in tutta fretta, si procederà per superare l’emergenza e verranno commissionate opere costose che tamponano il problema senza risolverlo in modo definitivo. In attesa di conoscere i programmi della nostra amministrazione, auguro buon lavoro".