
Joffrey è abilissimo nei dettagli: quando smista i medicinali, è il più bravo ad accorgersi dell’approssimarsi della scadenza. Quando parla inglese sembra un madrelingua: in farmacia, l’Albini in via San Francesco, è stato lui a cogliere le minime sfumature nelle richieste dei turisti stranieri. E’ talmente spigliato che non si direbbe abbia quell’assoluta diffidenza nei confronti del telefono che squilla: si blocca, non risponde, lascia che gli altri lo facciano smettere di suonare. "E’ vero – ride e ammette Joffrey, 26 anni, pesarese, destinatario nell’ultimo triennio di un tirocinio di inclusione sociale (vedi servizio a pagina 2) –. Non mi piace parlare al telefono. E’ una cosa che noi introversi abbiamo purtroppo: il telefono ci fa sentire in ansia, non sappiamo chi abbiamo davanti, chi c’è dall’altra parte".
Dove ha imparato a parlare così bene l’inglese?
"Ho fatto il linguistico: mi piaceva – spiega –, ma il carico di studio era troppo. Con le mie problematiche facevo fatica a starci dietro, tanto che sono andato in depressione. Piangevo spesso. Ho cambiato scuola: all’artistico mi sono sentito più sollevato. Se non avessi trovato un metodo di studio più adeguato sarei morto dentro. Quindi, per rispondere alla sua domanda, in parte, l’inglese l’ho imparato a scuola e in gran parte con i sottotitoli del film; facendo i videogiochi o seguendo i tutorial su Youtube".
Beh in farmacia le è tornato utile...
"Assolutamente. Mi torna utile anche all’università: studio farmacia a Urbino".
Lei è uno che non molla...
"Se la vita fosse facile saremmo tutti annoiati, invece nella vita bisogna impegnarsi e migliorare. Mai rimanere fermi".
Accanto a Joffrey, in camice bianco, c’è il farmacista Lorenzo Albini. "Sono stato il tutor interno di Joffrey che noi tutti chiamiamo Jo, per via dell’inglese che parla benissimo. Per noi tutti è stata una esperienza molto bella: Jo si è dimostrato subito molto attento ad entrare dentro ai meccanismi della farmacia. Non è una cosa semplice" Del resto non vendete caramelle...
"All’inizio siamo stati dubbiosi, in effetti, ma non ci siamo tirati indietro, capendo il valore sociale dell’iniziativa. Poi abbiamo conosciuto un ragazzo puntualissimo, con una gran voglia di lavorare. E’ precisissimo: nel sistemare i medicinali è imbattibile. Al lavoro non è mai mancato, nemmeno sotto la pandemia". Entriamo in farmacia per la foto di gruppo: i colleghi felici l’hanno accolto con un sorriso e l’invito a tornare presto. "Ho già firmato – conferma Joffrey – il mio contratto ripartirà da ottobre". Solidea Vitali Rosati