La sua prima notte insonne E colazione con la Rossini

Il battesimo tutto ’pesarese’ del monsignore: ha preso contatti coi collaboratori "Domenica davvero frenetica, ho temuto di non arrivare fino alla fine"

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"Ho trascorso una notte in parte insonne, sia forse per il letto nuovo ma soprattutto perché avevo da smaltire la giornata nel corso della quale avevo vissuto un cambiamento particolarmente forte della mia vita". Così dice monsignor Sandro Salvucci, neoinsediato arcivescovo di Pesaro, mentre nel pomeriggio di ieri si apprestava a concludere la sua prima giornata di lavoro impegnato "in alcune operazioni molto pratiche" cui provvedere e da sistemare.

Anche una nomina ad arcivescovo, per quanto spiritualmente alta e impegnativa, ha le sue esigenze di trasloco e di sistemazione fisica che vanno affrontate e risolte. "La giornata di ieri - continua con riferimento a quella in cui sui era svegliato per la prima volta non più parroco ma arcivescovo - è iniziata con una colazione nella casa dei sacerdoti del duomo e come mio primo impatto con la realtà pesarese ho conosciuto la pizza Rossini".

Poi è stata la volta dei primi incontri istituzionali con il vicario generale don Stefano Brizi e con il vicario pastorale don Valerio Rastelletti "per concordare alcuni primi impegni". A seguire, incontri di saluto e ringraziamento anche con persone che erano venute a Pesaro in qualità di ospiti per assistere alla cerimonia del suo ingresso in città. Infine il pranzo sempre insieme ad alcuni sacerdoti. Breve pausa e piccolo riposo e poi, nel pomeriggio di ieri, nuovo giro di prese di contatto, di conoscenza e anche di cose banali, come per esempio, "scaricare le ultime valigie".

"Sono stato molto colpito dall’accoglienza affettuosa da parte dei pesaresi - commenta ancora monsignor Salvucci con riferimento alla cerimonia - ho anche temuto di non reggere fino al termine della giornata, tanta era la contentezza che provavo".

Fra l’altro, nota a margine che però connota un’altra piccola affinità, a condividere con i pesaresi l’affetto per il nuovo arcivescovo, alla cerimonia di investitura del primo di maggio erano arrivati da Montegranaro, città in cui monsignor Salvucci era parroco, un compatto gruppo di tifosi di basket della Sutor, per partecipare insieme a lui "al clima di commozione e di festa". Un motivo in più per sentirsi subito a casa.

f.b.