La tragedia sui binari a Pesaro: "Devi andare in carcere". Cinque ore dopo finisce sotto al treno

La vittima è Andrea Cipolloni, igienista dentale di sessant’anni. Doveva scontare tre mesi in galera dopo vari guai con la giustizia. L’ultima condanna per esercizio abusivo della professione di dentista

Andrea Cipolloni era igienista dentale e aveva sessant’anni

Andrea Cipolloni era igienista dentale e aveva sessant’anni

Pesaro, 31 marzo 2023 – Aveva saputo dal suo avvocato che sarebbe finito in carcere per scontare una condanna definitiva. Tre mesi di cella. E a giugno sarebbe stato di nuovo un uomo libero. Qualche ora dopo, alle 20.30 di mercoledì sera, è morto sui binari tra Pesaro e Fano, travolto dal treno in corsa, il regionale 4252 in arrivo da Ancona. Sulla pista ciclabile, a due passi dalla rete di plastica che ha scavalcato per raggiungere le rotaie, gli uomini della Scientifica hanno trovato una boccetta di Delorazepam, un ansiolitico, e una tessera con il codice fiscale. Quello che corrispondeva al suo nome.

Si chiamava Andrea Cipolloni, avrebbe compiuto 60 anni il prossimo novembre, abitava a Trebbiantico, ed era un noto igienista dentale di Pesaro. E alcune delle sue grane giudiziarie, erano legate proprio al suo lavoro. Era finito a processo per esercizio abusivo della professione, accusato di mettere le mani in bocca ai pazienti come fosse un dentista, ma senza averne titolo. Condannato, la sentenza, a tre mesi di reclusione, era diventata definitiva. Si era bruciato il beneficio della sospensione condizionale della pena. Aveva infatti altri conti con la giustizia, sia chiusi che aperti.

In passato era finito a processo per diffamazione, molestie, stalking, vicende nate anche sullo sfondo di un rapporto conflittuale con la ex moglie sudamericana, che si era trasferita ai Caraibi con i loro figli. Il fronte aperto, invece, lo vedeva di nuovo a processo per stalking nei confronti di una ex amica, la quale era tornata a denunciarlo anche poco fa, a febbraio scorso, e sempre per atti persecutori. E quando il difensore di Cipolloni, l’avvocato Gianluca Sanchini, ha provato a chiedere una pena alternativa a quella condanna di 3 mesi, come un affidamento in prova ai servizi sociali o la detenzione domiciliare, il Tribunale ha detto di no. La stessa procura ha dato parere negativo e soprattutto per quelle recenti condotte di stalking. No ai lavori socialmente utili che lo avrebbero lasciato libero di muoversi di giorno e quindi, secondo i magistrati, di continuare a perseguitare la vittima, ma anche no alla detenzione domiciliare perché aveva usato il telefonino come altro mezzo per molestare la denunciante. E dunque carcere, il verdetto del Tribunale.

Alle 15.30 circa dell’altro giorno, l’avvocato Sanchini lo ha chiamato per dargli la notizia che contro di lui c’era un ordine di carcerazione. I carabinieri lo sarebbero andati a prendere nel giro di qualche giorno per portarlo a Villa Fastiggi. Lui, d’accordo con il legale, avrebbe deciso di mettersi subito alla ricerca di un lavoro per poter fare istanza di sospensione dal carcere. Nell’arco del pomeriggio di mercoledì, Cipolloni e Sanchini si sono sentiti più volte. Ma a un certo punto, l’avvocato non ha più ricevuto risposta. Lo ha chiamato altre 5 volte, l’ultima alle 21.30. Ma, a quell’ora, era già troppo tardi.