L’abbraccio di La Russa a mamma Elina "Chi viene dalla guerra è come un fratello"

Il presidente del Senato depone un mazzo di rose davanti alla casa di viale Trieste, dove è stata trucidata la giovane ucraina

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di Anna Marchetti

Un mazzo di rose in memoria di Anastasiia e parole di affetto per mamma Elina: "Chi viene dalla guerra va accolto meglio di un fratello". Il presidente del Senato Ignazio La Russa, come annunciato giovedì nell’aula di palazzo Madama, ieri pomeriggio, in occasione della Giornata internazionale per eliminazione della violenza contro le donne, si è fermato a Fano per incontrare la madre della 23enne ucraina uccisa dal marito.

"Tra le tante sofferenze che provocano i femminicidi – ha spiegato – ho pensato fosse giusto rendere omaggio ad Anastasiia e alla sua famiglia: una storia emblematica, quella di una ragazza fuggita dalla guerra in Ucraina e che ha trovato la morte per mano di chi gli aveva promesso amore". Chi era presente parla di "un incontro umano e commovente" che si è svolto in modo riservato, al primo piano della residenza municipale (interdetto agli organi d’informazione), nell’ufficio del vice sindaco, ieri assente.

Ad accogliere la seconda carica dello Stato, all’ingresso del municipio, in via San Francesco, c’erano il prefetto Tommaso Ricciardi, il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, il consigliere regionale Carlo Ciccioli, il parlamentare Mirco Carloni e il sindaco Massimo Seri, nella sua veste di padrone di casa. Presenti diverse autorità militari, oltre alla presidente del consiglio comunale Carla Cecchetelli, all’assessore alle Pari Opportunità Sara Cucchiarini e ad una delegazione di Fratelli d’Italia, il partito di La Russa. Dopo l’abbraccio con mamma Elina, La Russa ha voluto deporre un mazzo di rose rosse davanti alla porta della casa di viale Trieste dove Anastasiia è stata uccisa dal marito, chiusa in un trolley che poi ha abbandonato nella zona di Belgatto. Un gesto quello compiuto dal presidente La Russa in memoria della ragazza ucraina, che ha lasciato un bambino di 2 anni, e di tutte le donne vittime di femminicidio. Un momento toccante, quello davanti alla casa di viale Trieste, a cui mamma Elina, seppure estremamente riservata, non ha voluto mancare. Dopo aver deposto il mazzo di rose, La Russa ha di nuovo dedicato la sua attenzione ad Elina, salutandola calorosamente, con un nuovo abbraccio.

"I femminicidi non sono un problema delle donne – ha ribadito La Russa – ma soprattutto degli uomini che devono capire il rispetto dovuto alle persone e, in particolare, all’altra metà del cielo". Il presidente ha anche parlato dell’importanza della commissione bicamerale (Camera e Senato) sul femminicidio per approfondire il fenomeno: per combatterlo non bastano le leggi e l’efficienza delle forze di polizia, ma serve comprenderne le dimensioni e per questo sono utili anche le statistiche e i numeri. La commissione bicamerale non solo dovrà cercare di comprendere le ragioni dei femminicidi, che sono prima di tutto un fenomeno culturale, ma dovrà individuare i possibili rimedi: i reati verso le donne sono veri e propri abomini. L’educazione al rispetto degli altri va iniziata da bambini e nelle scuole e a chi commettere reati nei confronti delle donne non vanno offerte via di fuga, né giustificazioni".