"Lago secco, campo da golf a rischio"

L’appello di Andrea Dini, presidente del Club Alpe della Luna: "Aiutateci a impermeabilizzare il bacino"

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di Andrea Angelini

"Vorremmo raggiungere l’indipendenza idrica ma il nostro lago fa acqua e nessuno ci aiuta. Dateci una mano a essere indipendenti": sono le parole di Andrea Dini, ingegnere e presidente del Golf Club Alpe della Luna, uno tra i pionieri della sostenibilità e dell’attenzione all’ambiente. Oggi infatti il golf club ha smesso di annaffiare i suoi campi mentre, prima del divieto totale di captazioni, prendeva acqua dal fiume grazie a un protocollo col comune che lo permetteva agli impianti sportivi, ma nel progetto originario le cose dovevano essere diverse: "Abbiamo un grande lago - spiega Dini - che se riuscissimo a riempire, con le piogge e le nevicate, basterebbe alle nostre esigenze di irrigazione e potremmo dire per sempre basta alle captazioni dal fiume Metauro. Ad oggi abbiamo bisogno di acqua per tre o quattro mesi in estate. Questo lago in condizioni di sicurezza contiene 10mila metri cubi d’acqua ed è concepito in modo che l’acqua piovana di tutti i nostri campi possa finire in questo bacino, potremmo poi sollevarla con una pompa alimentata a energia solare". Il problema però è che il lago perde: "Il bacino è stato realizzato nel 2012 - continua Dini - ma per la qualità del terreno non riusciamo a impermeabilizzarlo in maniera autonoma e vorremmo evitare di impermeabilizzarlo in modo sintetico con teli di plastica. Avevamo preso contatti con la Provincia per utilizzare l’argilla della zona Crinale a Montecalvo in Foglia, avevamo interessato anche il Consorzio di Bonifica per fare un intervento ma poi non se n’è fatto nulla".

Ed ecco l’appello: "Chiediamo a qualcuno se può aiutarci, anche perché, oltre ad annaffiare i campi, il nostro lago potrebbe avere anche una valenza antincendio".

Per Dini la sostenibilità è un obiettivo e la struttura di Borgo Pace si sta già distinguendo: "Abbiamo un impianto fotovoltaico per l’energia e la Federazione Golf ci ha qualificato tra i club più green d’Italia, stiamo facendo di tutto per diventare anche plastic free e vorremo quindi essere sostenibili anche dal punto di vista idrico. Le abbiamo tentate tutte ma nessuno ci da una mano".

Se si guarda l’andamento del golf club però le cose vanno molto bene e la soluzione del lago, che permetterebbe di avere i campi sempre verdi, sarebbe davvero la ciliegina sulla torta: "In questi anni siamo arrivati ad avere quasi duecento giocatori della zona che frequentano i nostri campi. Ma il movimento è in crescita: ogni anno arrivano turisti da tutta Europa con mazze e palline, siamo anche collegati in rete con gli altri campi del centro Italia e rimanere senz’acqua è anche un danno economico per tutti che ricade anche nell’indotto, ad esempio degli agriturismi e delle country house della Massa Trabaria che solitamente li ospitano".