Lapidi da restaurare, continua la polemica. Il Pd tuona sul Comune

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Il Partito democratico di Urbino torna sulla questione lapidi da restaurare, una vicenda iniziata lo scorso anno con una raccolta fondi, due i cippi: uno alle Vigne e un altro alla Pineta.

"Un anno fa come Pd raccogliemmo i soldi per sistemare le due pietre dei partigiani. Volevamo donare questi soldi al Comune. Il sindaco urlò che non eravamo i tenutari dell’antifascismo e che lui antifascista avrebbe pensato a restaurarle - spiega il segretario dem di Urbino, Giorgio Ubaldi(foto) -. Erano pronti i soldi e l’elenco di tutte le lapidi da rimettere a posto, dovevamo fare altro con quei soldi. Le due pietre che ricordano i partigiani uccisi a Urbino non erano in quell’elenco.

Abbiamo donato i fondi raccolti all’Anpi che le ha sistemate ridando loro dignità". Ubaldi interviene anche su un’altra questione, che in questi giorni sta facendo discutere in città.

"Gambini non faccia come le pietre. Se è veramente antifascista inviti il prosindaco Vittorio Sgarbi a dimettersi. La sua partecipazione alla mostra "O Roma o Morte - Un secolo dalla Marcia", con il logo "Rinascimento Vittorio Sgarbi", è uno schiaffo a quei valori su cui è costruita la nostra Repubblica. Non sia vigliacco dicendo che quella è un evento culturale perchè è una provocazione inaugurarla due giorni prima

del 25 aprile. Viene presentata come ricordo di un evento che cambiò il secolo scorso. Purtroppo è vero, portò tanti lutti, tolse la libertà, costrinse tante famiglie alla povertà. Fu facilitata dall’ incapacità della classe politica di allora di capire davvero cosa fosse il Fascismo.Oggi non è

più cosi. Il valore dell’antifascismo è fondante nel nostro paese. E oggi che altri fascismi altri popoli sono aggrediti nel cuore dell’Europa, non riusciamo più a tollerare che pagine buie della nostra storia siano celebrate senza che questo non susciti contrarietà e sdegno. Noi come Pd andremo a portare un fiore a quelle pietre restaurate il 25 aprile dopo le cerimonie pubbliche, contro tutti i fascismi, contro tutte le guerre", conclude Giorgio Ubaldi.