L’arte alla sbarra Non truffò Pizza, quelle opere erano vere: assolto l’antiquario

Rivincita di Loreti, che aveva venduto all’imprenditore mobili e quadri

L’arte alla sbarra  Non truffò Pizza,  quelle opere erano vere:  assolto l’antiquario

L’arte alla sbarra Non truffò Pizza, quelle opere erano vere: assolto l’antiquario

di Elisabetta Rossi

Nessuna truffa, nessuna opera d’arte falsa. Quadri e mobili erano autentici. Si è chiuso ieri con l’assoluzione il processo contro Igor Loreti, il noto antiquario pesarese con negozio lungo il Corso XI Settembre. "Finalmente ho avuto giustizia - ha commentato Loreti - sono stati anni difficili: per me questa vicenda è stata una sorta di tentato omicidio professionale. Ma non è finita qui. Ora valuterò come agire per difendere l’integrità della mia immagine professionale". Tutto nasce dalla denuncia che era stata presentata contro di lui dall’imprenditore Lorenzo Pizza, titolare dell’Italservice ed ex amico dell’antiquario. Tra il 2016 e il 2018, Pizza aveva acquistato da Loreti, 4 pannelli lignei dipinti ad olio raffiguranti paesaggi di Alessio De Marchis per 16mila euro, il quadro "Marina in tempesta con vascelli" di Matthieu Van Plattenberg per 6mila 500 euro, oltre a mobili e specchiere del ‘700. Il tutto per un costo totale di 61mila euro.

Ma tempo dopo, Loreti si vede arrivare la denuncia per truffa aggravata e falso in commercio. Pizza, che nel frattempo ha chiesto altri pareri in giro sulle opere e oggetti d’arte comprati dall’amico antiquario, lo accusa di averlo raggirato. A consigliare l’imprenditore anche l’antiquario pesarese Giancarlo Ciaroni. Pizza si fa fare una perizia da un esperto, Maurizio Cera, il quale conferma l’autenticità dei mobili e sui quadri smentisce le valutazioni di alcune case d’asta, redigendo schede che si avvicinano a quelle fatte a suo tempo da Loreti. Pizza ritira la querela, ma per l’aggravante l’antiquario del Corso va a processo. L’imprenditore era stato sentito come testimone. Loreti aveva prodotto perizie di critici, tra cui Vittorio Sgarbi, che avevano riconosciuto l’autenticità e la paternità dei mobili e dei quadri venduti a Pizza. Con la remissione della querela e le novità introdotte dalla riforma Cartabia, il giudice ha rilevato la mancanza di procedibilità per la truffa. Il reato è stato dichiarato estinto e dunque sentenza di non doversi procedere.

Per il falso, il pm aveva chiesto la condanna a 2 mesi e 900 euro di multa. Ma il giudice ha assolto Loreti perché il fatto non sussiste. "In questa vicenda si è rischiato di portare alla distruzione anche delle autentiche opere d’arte – ha commentato il difensore dell’antiquario, l’avvocato Salvatore La Bella di Imola - se le avessero ritenute false, le avrebbero sequestrate e destinate alla distruzione. Ma è emersa la verità". Fine del processo. Ma non è escluso che ne possa nascere un altro. Loreti potrebbe infatti decidere di querelare per calunnia chi lo ha denunciato.