ALICE MURI
Cronaca

Lavora al Conad, 4 figli: "Gli sfizi? Peccati proibiti"

Cosimo, 55 anni, mutuo pagato: "Ma le bollette da 700 euro sono un incubo"

Cosimo, dipendente Conad Vallefoglia

Cosimo, dipendente Conad Vallefoglia

Cosimo Marseglia, 55 anni, lavora al Conad di Vallefoglia da circa 30 anni, cioè da quando scelse Pesaro come luogo per trasferirsi e per iniziare un nuovo impiego lavorativo. Sposato e padre di quattro figli racconta come sia sempre più difficile far quadrare i conti a casa con il continuo aumento delle spese e sottolineando anche come, da quando sia arrivato a Pesaro, la situazione sia molto cambiata.

"Mi sono trasferito in città 30 anni fa da Taranto e da quando sono arrivato qui le cose sono molto diverse. Gli stipendi non bastano più a causa del costante aumento dei prezzi. Certo le Marche rimangono uno tra i territori dove si vive meglio, ma rispetto anche a 15 anni fa è tutto molto cambiato".

Quale è la sua situazione oggi? "Sono sposato e sono padre di quattro figli. Sono addetto al rifornimento scaffali, alla Conad. Mia moglie prima lavorava regolarmente ora fa dei lavori saltuari, i due figli più grandi sono autonomi, mentre i due più piccoli vivono con noi. E’ chiaro che le spese da sostenere sono tante, basti pensare soltanto alle spese scolastiche o a quelle della macchina".

A queste si aggiungono poi quelle per la spesa e per le bollette… "Esattamente, quando vediamo arrivare una bolletta di 700-800 euro ovviamente siamo molto preoccupati".

Spazio per le spese extra? "Purtroppo ne rimane pochissimo. Tante sono le rinunce che bisogna fare e i primi tagli vanno sugli sfizi, come acquistare un abito in più, fare una vacanza in più o una festa in più. Per non parlare poi di spese più grandi a cui abbiamo rinunciato da tanto. Togliersi qualche sfizio però è una cosa che chi lavora dovrebbe potersi permettere, per avere almeno un po’ di soddisfazione. Per fortuna io ho finito di pagare il mutuo della casa ma mi metto nei panni dei giovani che vogliono mettere su famiglia. Come fanno? Poi dicono che i ragazzi non fanno più i figli...".

Una situazione che riguarda tutti, ma in particolare i lavoratori del commercio come lei? "Sì, di tutti i settori, perché le famiglie fanno sempre più fatica ad arrivare alla fine del mese, con i salari che non bastano e l’inflazione che invece è alle stelle. Con i miei colleghi ne parliamo spesso. Da poco è stato rinnovato il contratto nazionale dei lavoratori del commercio e della distribuzione che implica anche degli aumenti salariali, purtroppo però non bastano. Io sono impegnato anche come delegato sindacale Cisl ed anche responsabile della sicurezza da vent’anni e nonostante i passi avanti e le battaglie che sono state fatte e stiamo ancora facendo noi lavoratori, purtroppo è sempre più difficile per le famiglie far quadrare i conti".

ali.mu.