Domani la Galleria Nazionale delle Marche riaprirà cinque sale riallestite con impianti nuovi e tante opere ricollocate che si potranno ammirare con occhi nuovi. Ma non c’è spazio per adagiarsi: da lunedì 4 novembre chiuderà per alcuni mesi, fino a primavera inoltrata, un ambiente unico al mondo: lo studiolo ligneo di Federico da Montefeltro.
Il direttore Gallo lo aveva annunciato già tempo fa, nell’ambito del serrato cronoprogramma che prevede chiusure alternate di gruppi di sale del palazzo per consentirne i lavori sotto ogni aspetto. E lo studiolo è compreso: verrà smontato pannello per pannello, sottoposto ad accurati interventi di manutenzione e rimontato delicatamente. "L’ambiente – spiega Luigi Gallo –, un simbolo per Urbino e il Rinascimento, sarà interessato da interventi di rifunzionalizzazione degli impianti che rispecchiano la nostra volontà di offrire un Palazzo Ducale sempre più accessibile, in grado di rispondere alle moderne esigenze della museografia e di emozionare il visitatore".
La piccola stanza era famosissima già all’epoca per la minuziosa perfezione delle tarsie, come dimostra una descrizione fatta da Vespasiano da Bisticci: "Federico da Montefeltro in uno suo istudio fece dipingere e’ filosofi et poeti e tutti e’ dottori della Chiesa, così greca come latina, fatti con uno meraviglioso artificio. E fra l’altre commissioni fece fare lavori sì degni a tutti gli usci delle camere sua, in modo che di pennello le figure che v’erano non si sarebono fatte più degne di quelle, et èvi uno istudio lavorato con tanto mirabile artificio, che sendo fatto col pennello, o d’ariento, o di rilievo, non sarebe possibile che si paregiassi a quello".
Gio. Vol.