
L’imprenditrice Kaisa Kruusma nel suo negozio di profumi con sede in Galleria Roma
Per la riqualificazione della Galleria Roma l’assessore Pozzi ha portato in giunta una delibera che "approva una servitù ad uso pubblico – spiega –. E’ un prerequisito che formalizza, di conseguenza, la possibilità di intervenire in un luogo che per quanto privato, è vissuto dall’intera collettività. Se il Comune rifarà la pavimentazione, i condomini hanno predisposto le verifiche sul massetto: c’è assoluta compatibilità del progetto comunale con la portata del solaio dei garage. Sulla tempistica è difficile essere precisi: siamo nella fase in cui si sta definendo l’esecutivo. L’obiettivo è di riuscire a partire con la primavera".
Dalle parole ai fatti si è passati ieri mattina quando alcuni tecnici comunali hanno cominciato ad armeggiare per prendere le misure. Claudio Bertuccioli, gioielliere, titolare del banco metalli con sede proprio in Galleria, ha saputo dell’avvio dei lavori proprio da quei tecnici. "Sono contento, ma anche scettico – osserva –. E’ un annuncio avvenuto di frequente, speriamo partano davvero. Nei sarei ben felice. E non perché sarei il primo a raccogliere l’effetto positivo di questa riqualificazione, ma perché garantire il decoro ritengo sia una regola di buon senso. Il primo beneficio indiretto sarebbe la percezione, da parte dell’utenza: per molti Galleria Roma tornerebbe ad essere un luogo dove passeggiare sia sicuro".
Bertuccioli evoca quello che è diventato un incubo per molti e per cui commercianti e condomini pagano un servizio di vigilanza privata. "Il recupero di Galleria Roma lo attendiamo soprattutto perché riteniamo – dice una commessa – che allontanerà da qui il vagabondaggio che subiamo da diverso tempo. In negozio raccolgo le testimonianze dei residenti anziani che hanno timore a passare sotto la Galleria. Ci ritroviamo in scacco di un gruppo di persone dedite all’alcol e allo spaccio. Il numero varia in base ai giorni: da 3 a 20. Purtroppo hanno preso la Galleria e via Contramine come il loro ritrovo. Il loro atteggiamento, più o meno molesto, dipende da quanto hanno bevuto. Lo spaccio attira altra gentaccia. Le forze dell’ordine passano, controllano, ma ci rendiamo conto che senza flagranza di reato si tratta di controlli limitati nell’efficacia. Al massimo agiscono da deterrenza per un paio di giorni: poi sono tutti nuovamente qui".
Un disagio manifestato anche da Valeria Bartolucci, titolare di CigarettExpress. "Ho visto il progetto con cui il Comune ha in animo di riqualificare Galleria Roma: è veramente bello – osserva –, ma credo che sarà utile solo se allontanerà l’idea che Galleria sia un luogo dove è poco raccomandabile passare. Eliminare il via vai di tossici credo sia prioritario rispetto al semplice abbellimento". E non solo. Un po’ tutte le persone ascoltate hanno espresso la speranza che facendo di Galleria Roma un ambiente luminoso, attrezzato con panchine e arredi per accogliere famiglie diventi anche un luogo della socialità come ha osservato Carlo Farina, architetto, residente nei paraggi. In aggiunta c’è chi spera che togliendo il degrado venga meno anche la maleducazione di alcuni cittadini: "In molti – conferma Bartolucci – hanno preso Galleria Roma per uno sgambatoio. E’ uno scempio".
Kaisa, profumeria di alta gamma è, in Galleria, l’attività più giovane: "Ho aperto da tre mesi – osserva la titolare, Kaisa Kruusma –. Il progetto di riqualificazione è molto bello: spero vivamente che porti luce e di conseguenza allontani la paura che in diversi hanno di questo luogo. Galleria Roma ha grandissime potenzialità per rendere attrattivo il centro storico. Sono convinta che la riqualificazione porterà altri imprenditori ad investire: il negozio qui davanti è sfitto da un anno. Non è un bel segnale".