Lavori sul ponte, un’altra strage di alberi

Tutti i fusti sacrificati per fare spazio alla rampa per la ciclopedonale. La rabbia di Andrea Fazi: "Perché si sacrificano sempre loro?"

Lavori sul ponte, un’altra strage di alberi

Lavori sul ponte, un’altra strage di alberi

di Elisabetta Rossi

Ancora "una strage di alberi". Quella che ha visto finire sotto la scure del Comune fusti molto grossi, tra cui esemplari di lecci e bagolari spaccasassi, sacrificati per far spazio al ponte ciclopedonale sul Foglia vicino al Parco 25 Aprile, all’altezza del gattile. A rendere noto il taglio è Andrea Fazi, esponente locale del Wwf. "Questa è un’ennesima strage insensata di alberi – commenta Fazi - Insensata almeno fino a quando non ci dimostrano che non c’era alternativa. Questo ultimo intervento non fa che rinnovare il solito interrogativo: ma perché gli alberi sono sempre sacrificabili? Il loro taglio dovrebbe essere l’extrema ratio e invece ogni volta si buttano giù come fossero nostri nemici".

Ieri Fazi si è fermato davanti al cantiere: "Non ci hanno fatto entrare ovviamente per ragioni di sicurezza – racconta – ma ci hanno detto che stanno facendo questi lavori per il Comune e che hanno abbattuto quegli alberi per i lavori del ponte. Il problema è che lì siamo ancora molto lontani dal fiume, siamo a 200 metri dall’argine. Ma che rampa devono fare! Ho parlato con Aspes, ma hanno detto di aver visto solo il progetto e spiegato che non importa che le piante siano sane, per i lavori pubblici si possono abbattere ugualmente. Non dico che non bisogna fare opere pubbliche, ma è possibile che ogni cosa comporti il taglio degli alberi senza tanti complimenti? Abbiamo ridotto l’argine del fiume a un deserto e così il Genica e pure altre aree. In tutto il mondo stanno piantando alberi come mitigazione climatica, soprattutto nei centri urbani e noi invece li buttiamo giù. Ma perché questo accanimento? Noi abbiamo bisogno di loro, non loro di noi".

E ancora: "Ma se "impicciano" non si può fare una pista curvilinea invece che raderli al suolo? I cittadini preferiscono camminare o pedalare sotto le chiome o schiattare sotto il sole? Sono davvero allibito per questa nuova strage. E ogni volta mi chiedo: ma perché?" Interrogativo rivolto al Comune. E che aspetta una risposta.