"L’azienda di servizi? Moltiplica le poltrone"

Tarsi e Pierpaoli (Fd’I) dopo la presentazione dell’Asp. "Troppe domande restano senza risposta".

"L’azienda di servizi?  Moltiplica le poltrone"

"L’azienda di servizi? Moltiplica le poltrone"

L’Azienda dei servizi alla persona, che sostituirà l’Ambito territoriale, è per Fratelli d’Italia "un moltiplicatore di poltrone" con il rischio di "trasformare le persone in utenti e i servizi erogati in prodotti aziendali". I consiglieri comunali Lucia Tarsi e Giuseppe Pierpaoli fanno notare che "le criticità evidenziate nel tempo non sono state affrontate. La narrazione di quanto fatto finora, dei progetti già avviati e dei dati economici relativi agli ultimi 10 anni, avrebbe dovuto rappresentare soltanto il primo passo, cioè l’ouverture dell’opera; purtroppo il sipario si è chiuso subito dopo il preludio e l’evento comunicativo è rimasto monco, lasciando tutti con un lungo elenco di domande in sospeso sugli scenari futuri".

"Il vero rischio – proseguono Tarsi e Pierpaoli – è che l’Azienda trasformi le ‘persone’ in ‘utenti’, lasciando molte perplessità sul fatto che i servizi erogati alle persone con fragilità siano ridotti a prodotti aziendali, asserviti a logiche di bilancio, di target e di obiettivi di produttività". E ancora: "La possibilità che a brevissimo termine cambi la composizione dell’Ambito territoriale (con il possibile accorpamento degli ambiti 6-Fano e 7-Fossombrone) avrebbe imposto un atteggiamento più ragionevole, in attesa delle decisioni definitive. Sarebbe stato meglio evitare le fughe in avanti e aspettare il Piano socio sanitario prima di approvare la creazione della Azienda. Così come sarebbe auspicabile che le strategie e le scelte relative ai Servizi sociali vadano di comune passo con le strategie di ambito socio sanitario, per una maggiore efficacia nei risultati e per l’ottimizzazione dei servizi".

"Inoltre – proserguono – l’iter conoscitivo dei bisogni del territorio è incompleto e insoddisfacente. Il profilo di comunità che ne esce manca di organicità e di scientificità, non consentirà pertanto di programmare in maniera appropriata ed efficace la pianificazione delle attività future. Dopo un anno, ancora oggi non si ha nessuna chiarezza sulle posizioni contrattuali dei dipendenti comunali, che si vedranno ‘traghettati’ nella nuova struttura aziendale senza conoscere le caratteristiche di tale trasferimento. Manca il monitoraggio degli obiettivi attesi ed effettivamente conseguiti, manca l’analisi dei dati di feedback delle attività svolte, manca l’autovalutazione e la conseguente riprogrammazione degli obiettivi".

an. mar.